Un video per conoscere nel dettaglio uno dei capolavori di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 - Loreto, 1556/557), la Crocifissione conservata a Monte San Giusto nella chiesa di Santa Maria della Pietà. Commissionata dal vescovo Niccolò Bonafede, l’opera fu dipinta a Venezia all’incirca nel 1528-1529, in uno dei passaggi più importanti della vita di Lotto, ed è una delle opere più importanti del Cinquecento. Il video (disponibile da oggi, in italiano e in inglese, sui canali del Comune di Monte San Giusto) nasce da un’idea di Enrico Maria Dal Pozzolo, curatore della grande mostra su Lotto tenutasi nel 2018 nelle Marche.
Il giorno 16 luglio del 2018, Enrico Maria Dal Pozzolo, dell’Università degli Studi di Verona, insieme con Matthias Wivel, della National Gallery di Londra, si è recato a Monte San Giusto per vedere la Crocifissione conservata nella piccola chiesa di Santa Maria della Pietà, e la visione di quel dipinto (che ha fortemente colpito Wivel, che lo ha visto per la prima volta di persona) fa nascere l’idea di dedicare all’opera due filmati che il Comune di Monte San Giusto ha fatto realizzare, su testi e con letture di Dal Pozzolo (per il pubblico italiano) e di Wivel (in inglese, per il pubblico internazionale), online dal giorno 6 Aprile 2021. A confezionarli è stato il giovane videomaker Gionata Cantolacqua, sulla base delle indicazioni dei due autori. Il lavoro cerca di far comprendere al grande pubblico quale tesoro si conserva nella piccola cittadina della provincia di Macerata: con una lettura semplice ma rigorosa, ne spiega la genesi e l’unicità. E nelle intenzioni del Comune vuole essere il modo più semplice per conoscere, in cinque minuti, uno dei più straordinari capolavori del Rinascimento Europeo, e magari per progettare una visita di persona in questo luogo dove, come scrisse Antonio Paolucci, “il quadro è più grande della chiesa”.
Lorenzo Lotto, Crocifissione (1528-1529; olio su tela, 425,5 x 248 cm; Monte San Giusto, Santa Maria della Pietà) |
“Questo prodotto”, ha ricordato Dal Pozzolo in conferenza stampa, “nasce nel momento stesso in cui si stava lavorando in maniera abbastanza avviata alla mostra Lorenzo Lotto. Il richiamo delle Marche che aveva come perno Palazzo Buonaccorsi a Macerata, ma che in realtà era stata costruita a dittico, quindi lasciando le opere del territorio nel territorio. Per seguire meglio i lavori di allestimento, ma anche per rivedere le opere su cui avremmo dovuto scrivere, con la mia famiglia (mia moglie Francesca, mia figlia Lavinia e la nostra cagnolina Sissi) ci siamo mossi attraverso questo territorio così bello e così poco conosciuto rispetto ad altre aree d’Italia, e abbiamo avuto il piacere di poterlo fare con Matthias Wivel, curator presso la National Gallery di Londra, con cui avevamo appena collaborato per la mostra sui ritratti di Lorenzo Lotto che aveva come prima sede il Prado e come seconda sede la National Gallery di Londra. Matthias è venuto per alcuni giorni proprio per avere l’opportunità di vedere dal vivo opere che altrimenti non sarebbero mai state convocate all’interno dell’esposizione. Un giorno siamo capitati a Monte San Giusto: io c’ero andato per la prima volta ai tempi della mia tesi di laurea, e ogni volta è sempre un’emozione, una sorpresa. E quando siamo entrati in questa piccola chiesa siamo rimasti in silenzio per un po’ di tempo. Io ho sondato anche le reazioni di Matthias: siamo stati in diversi luoghi lotteschi ma forse mai come in questa situazione ho colto il suo grande stupore. In quella circostanza abbiamo capito che, al di là di una dimensione di possibilità che è ovviamente proporzionata al numero di abitanti, c’era una grande consapevolezza del fatto di detenere una creazione che non ha particolari paragoni nell’arte italiana ed europea del periodo, e siamo rimasti in buoni rapporti col Comune. Quando, durante il primo lockdown, eravamo tutti chiusi in casa, abbiamo avuto l’idea di scrivere un pezzo per un filmato, coinvolgendo anche Matthias Wivel. Abbiamo quindi registrato un testo che fosse all’altezza di ciò che stavamo commentando, licenziando due commenti distinti ma in qualche modo correlati, diversificati dal fatto che io parlo in italiano e cerco d’inquadrare l’origine veneziana e il contesto anche psicologico dell’esecuzione di quest’opera, mentre Matthias entra più nel dettaglio nella lettura del dipinto, e così abbiamo avuto la possibilità di proporre al Comune di Monte San Giusto un filmato rivolto agli appassionati italiani e un altro diverso che potesse invogliare anche un turismo internazionale a inoltrarsi in questa regione magnifica e così ricca anche di umanità”.
“Ciò che è davvero impressionante della Crocifissione di Lotto”, ha dichiarato Matthias Wivel, “è che questo dipinto rappresenta un’opera epica, ma molto ricca nei dettagli. E il mio scopo nel redigere il testo per il video è stato quello di cogliere i dettagli più salienti proprio per far comprendere appieno il genio che era Lorenzo Lotto. Ciò che ho notato della struttura sono le lunghezze, le diagonali che formano una struttura dinamica del quadro con i due ladroni, e ciò che ho notato nella chiesa è che Longino, quando punta verso Cristo, ha anche del sangue che scorre sulla sua mano, e questo è un dettaglio che ha un significato psicologico, ovviamente anche religioso, ma questo sta ad esprimere la sua originalità che è anche naturale e reale. Se lo si guarda bene è un capolavoro molto complesso, che causa grande stupore emozionale: mi ha stupito in particolare l’umore di Lorenzo Lotto, che è sempre presente. Inoltre questo dipinto a Monte San Giusto, oltre che ad essere un’opera d’arte veneziana, ha anche contribuito allo sviluppo dello stile veneziano”.
L’opera, ha ricordato Mauro Spinelli, assessore al Bilancio, Cultura e Turismo del Comune di Monte San Giusto, è visibile nella chiesa di Santa Maria della Pietà anche in periodo Covid: le chiese rimangono infatti aperte. L’assessore ha inoltre fatto sapere che, appena verranno rimosse le restrizioni governative sui musei, riapriranno anche i Musei di Monte San Giusto, che sono già pronti per la ripartenza. Alcuni siti sono ancora chiusi per inagibilità dopo il sisma del 2016, ma la chiesa e i Musei di Monte San Giusto sono visitabili (i musei appena possibile). “La chiesa di Santa Maria”, ha ricordato Spinelli, “dopo un piccolo intervento è stata da subito riaperta nell’arco di un anno dopo dopo il sisma ed è fruibile tutti i giorni: la chiesa, per noi, è un punto attrattivo importante, che ci consente di avvicinare le persone e i turisti anche alla visita del Museo di Palazzo Bonafede che si trova nei sotterranei del palazzo, dove c’è una collezione di disegni antichi molto importante, la collezione Alessandro Maggiori, e alcuni dipinti che sono stati restaurati di recente e che si trovavano all’interno di una delle nostre chiese cittadine. I musei sono rimasti sempre aperti, tranne purtroppo nelle fasi di zona rossa, quando abbiamo dovuto tenerli chiusi: ne abbiamo approfittato per aggiornare o per sistemare alcuni allestimenti, come stiamo facendo adesso con la mostra e con la colazione Mggiori dove abbiamo sostituito alcune bacheche espositive con prodotti più nuovi e norma, e a breve cambieremo anche tutta l’illuminazione con nuovi corpi illuminanti a led, quindi nel periodo di chiusura abbiamo approfittato per fare qualche piccolo investimento nella conservazione delle opere. Però le strutture museali sono entrambe disponibili per quando si tornerà a poterle visitare”.