Si aggira attorno al miliardo di euro, secondo il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la prima stima dei danni complessivi causati dall’eccezionale acqua alta che ha colpito la città nella notte tra il 12 e il 13 novembre e che ancora fatica a ritirarsi. I danni riguardano tutti: abitazioni di privati, attività commerciali, istituti culturali, chiese, musei. Per quanto riguarda i beni culturali, la Soprintendente di Venezia, Emanuela Carpani, ha stimato, solo per il patrimonio ecclesiastico, circa 60mila euro di danni per chiesa (per un totale che supera i tre milioni e mezzo di euro, considerato che sono sessanta le chiese andate sott’acqua). I primi interventi riguarderanno pulizia, desalinizzazione e messa in sicurezza.
Ci troviamo comunque ancora in fase d’emergenza: una volta superata l’urgenza, il MiBAC potrà approntare delle stime più precise delle somme che dovranno essere destinate ai restauri e alla manutenzione. Sotto l’ondata di marea sono finiti marmi, mosaici, strutture: il lavoro da fare è tanto anche perché l’acqua marina, col sale, rischia di causare danni permanenti che possono farsi sentire anche a distanza di anni minacciando la struttura degli edifici. Per quanto riguarda le chiese, il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, ha fatto sapere che è stato presentato un emendamento per estendere l’art bonus, l’incentivo fiscale per chi dona per il recupero del patrimonio culturale, anche a tutto il patrimonio ecclesiastico di Venezia. “Sono tante le chiese che hanno avuto danni e sono state invase dall’acqua”, ha detto Franceschini. “In Parlamento auspico che tutte le forze politiche convergano su questa proposta che non deve avere colore politico”.
I danni ai beni culturali sono enormi, ha fatto sapere il ministro. “Sono qui per cose operative, non per fare passerelle”, ha sottolineato durante la sua visita a Venezia. “Bisogna capire i danni enormi al patrimonio culturale, di persona si capisce il reale disastro. Serve un impegno enorme dello Stato e di tutta la comunità italiana a sostegno di Venezia, non solo perché è un simbolo ma perché qui è danneggiata la vita di migliaia di persone e di imprese. È un impegno che è partito con le prime misure per l’emergenza, ma deve proseguire in modo strutturale nel tempo”. A Venezia sono anche arrivati i caschi blu della cultura e sono partite le prime misure per l’emergenza, ma qui, ha proseguito Franceschini, “c’è un problema enorme che va dal completamento del Mose agli interventi per risarcire tutte le attività commerciali e private che sono danneggiate. Sono entrato in diversi negozi allagati nonostante le barriere. Vorrei che la comunità italiana e internazionale se ne rendesse conto fino in fondo”.
Per le prime emergenze, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato lo stanziamento di 20 milioni di euro. Ci saranno indennizzi per i privati e per gli esercizi commerciali fino a un limite di 5mila euro per i primi e di 20mila euro per i secondi. Sono soldi che “potranno arrivare subito”, ha dichiarato il premier. Ma Franceschini è consapevole che “andrà fatto molto di più. Quello che l’uomo può fare per controllare i fenomeni della natura va fatto in tutti i modi. C’è un problema di Mose, c’è un problema di investimento per le persone che qua vivono e lavorano, di tutela di un patrimonio culturale unico al mondo”.
Il ministro Franceschini ha infine rivolto un appello a tutti, per donare 2 euro alla città di Venezia attraverso gli sms solidali al numero 45500. “Ho parlato con il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli”, ha dichiarato, “è già stato attivato il numero 45500 per effettuare donazioni via SMS per il recupero del patrimonio culturale di Venezia. Tutto il mondo ama questa splendida città, che lo dimostri adesso”. Il numero solidale è attivo fino al 15 dicembre. Attraverso i gestori telefonici che hanno aderito all’iniziativa promossa dal Dipartimento per la Protezione Civile sarà possibile donare due euro inviando un SMS solidale o effettuando una chiamata da rete fissa al 45500. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile.
Venezia, un miliardo di euro di danni. Franceschini invita a donare con gli sms per la città al 45500 |