L’NFT sbarca anche nel campo dell’editoria e protagonista di “quest’operazione editoriale senza precedenti”, come è stata definita dalla stessa rivista, è il settimanale Vanity Fair.
È infatti uscito il 22 settembre il nuovo numero del magazine con in copertina la nota cantante Elodie. Questa copertina costituisce inoltre la prima operazione in NFT di Vanity Fair ed è la prima volta che una copertina diventa un’opera di questo tipo, complice la nuova tecnologia che in questi ultimi tempi sta prendendo campo. Rielaborata e realizzata tecnicamente dal team della start up Valuart, l’immagine esclusiva di Elodie è stata trasformata “in un bene digitale unico e irripetibile”.
Il direttore della rivista, Simone Marchetti, spiega nel suo editoriale cosa è un NFT e perché ha pensato di realizzare questa operazione inedita nell’ambito editoriale: Un NFT “è un contratto che stabilisce la provenienza, l’autenticità e la proprietà di un bene digitale. Qualcosa che esiste solo in rete ma che è maledettamente reale. Quando si pensa a un NFT, infatti, il primo errore sta nel non capire che il digitale è reale”. E aggiunge: “Il digitale sta diventando sempre più reale. E la sua influenza su di noi è sempre più radicale. Il nostro compito è comprenderlo, forse indirizzarlo, sicuramente non sottovalutarlo. Perché oggi, come nei primi anni del Duemila, non è importante cosa sembra impossibile, ma quando, come e perché sarà possibile”.
L’opera NFT è già stata acquistata a 25mila dollari. La somma è stata interamente devoluta a Pangea, onlus che si occupa dell’assistenza delle donne afghane arrivate in Italia.
Vanity Fair realizza copertina in NFT: è la prima volta nell'editoria. Venduta a 25000 dollari |