In Valle d’Aosta i musei, i siti archeologici e le biblioteche riaprono il sabato, la domenica e i festivi, con obbligo di prenotazione: è quanto stabilisce l’ordinanza 56 firmata nella giornata di venerdì dal presidente Erik Lavevaz, che ha anche autorizzato le attività di personal training nei centri fitness e nelle palestre di tutto il territorio regionale (nel caso delle palestre è stato emanato anche uno specifico protocollo regionale).
La Val d’Aosta fa quindi leva sulla propria autonomia per anticipare l’apertura dei luoghi della cultura nei weekend. Il provvedimento, si legge nell’ordinanza firmata da Lavevaz, è stato preso anche dopo aver tenuto in considerazione “il numero dei potenziali visitatori dei musei e degli altri luoghi e istituti della cultura, di cui all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, comprese le biblioteche, dell’ampiezza degli spazi che caratterizza la maggior parte dei siti rispetto al flusso di utenti dell’intera settimana con conseguente insussistenza del rischio di assembramenti, da contenere in ogni caso organizzando gli accessi mediante prenotazione obbligatoria”.
Per la Valle d’Aosta, dunque, non esiste rischio di assembramenti per i luoghi della cultura, e per tale ragione è stato deciso che “il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, di cui all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, comprese le biblioteche, si svolga tutti i giorni, compresi i giorni festivi, nel rispetto dei protocolli vigenti e con l’accesso dei visitatori esclusivamente previa prenotazione”.
L’ordinanza è entrata in vigore ieri, sabato 6 febrbaio, e durerà fino al 15 febbraio, salvo adozione di diverse misure sulla base dell’andamento dell’epidemia di Covid-19.
Nell’immagine: il Castello di Fénis
In Val d'Aosta riaperti i musei anche nei festivi: “insussistente il rischio assembramenti” |