L’artista Valerio Adami (Bologna, 1935) ha donato alle Gallerie degli Uffizi quattro suoi disegni che arricchiscono il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.
Adami si è sempre occupato di figurazione; durante la sua carriera ha esposto nei principali musei internazionali, dal Moma di New York al Centre Pompidou di Parigi, ed è stato presente alle maggiori manifestazioni d’arte contemporanea, da Documenta Kassel alla Biennale di Venezia.
Il suo linguaggio artistico è stato definito neo-espressionista, realista, simbolico e pop, nonostante l’artista abbia sempre rifiutato quest’ultima accezione. I suoi disegni sono caratterizzati dal finito e dalla forma chiusa e attraverso essi racconta il mistero della vita umana: dai miti del passato al quotidiano. Nel suo stile è ricorrente l’uso di una materia cromatica in stesure piatte, lisce e continue, dentro le nette recinzioni nere del disegno.
I quattro disegni donati rappresentano una sorta di ritratto dello stesso Adami: due recenti, dal tratto libero e fluido; un autoritratto del 2018 con il suo inseparabile bassotto Ego; un ritratto del 2019 di Oskar Kokoschka, conosciuto in gioventù a Venezia; due disegni, di cui uno sviluppato in orizzontale, nel suo stile più consueto, dai quali sono nati due celebri dipinti, I nuovi Argonauti (2009) e Dolce amaro (Paesaggio) (2001).
“Sono sempre stato un frequentatore di musei. Entrare a far parte di una collezione così unica e importante è per me un grande onore” ha dichiarato l’artista.
“La generosa donazione dell’artista accresce due campi in cui gli Uffizi continuano ad arricchire le proprie collezioni con opere contemporanee, sia quelle dei disegni che quella degli autoritratti. Oggi aggiungiamo una delle principali voci artistiche italiane al coro dei maestri presenti negli Uffizi" ha aggiunto il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt.
Valerio Adami dona agli Uffizi quattro suoi disegni |