A Vada, frazione del comune di Rosignano Marittimo (provincia di Livorno) celebre per le sue spiagge bianche, uno scavo condotto quest’estate dall’Università di Pisa ha condotto alla scoperta di un villaggio dell’età del ferro (tra il IX e l’VIII secolo avanti Cristo). I giovani archeologi dei corsi di laurea in Beni Culturali e Archeologia hanno rinvenuto grandi contenitori e sostegni per focolari che servivano per bollire l’acqua marina e produrre il sale.
La campagna è durata tre settimane e ha portato alla luce anche i resti di alcuni edifici di epoca romana, come alcune botteghe (dove è stato individuato un forno da pane) e una schola, ovvero la sede di una corporazione dell’antica Vada. “La scoperta”, dichiara la professoressa Simonetta Menchelli dell’Università di Pisa, “rivela che le dune costiere su cui poi vennero costruiti gli edifici romani erano in precedenza occupate da un insediamento dove si produceva sale, a conferma della lunga storia della vocazione produttiva del territorio quando infatti Rutilio Namaziano nel 417 d.C. visitò Vada documentò proprio la presenza di saline in piena funzione, e la produzione continuò anche in l’età medievale, menzionata in numerosi documenti d’archivio, e il sale ha accompagnato la storia del distretto volterrano sino ai nostri giorni, come dimostrano gli stabilimenti di Saline di Volterra”.
Lo scavo è stato coordinato da Paolo Sangriso, Francesca Bulzomi, Alberto Cafaro, Stefano Genovesi e Silvia Marini, e vi hanno partecipato gli allievi della Vada Volaterrana Summer dell’Università di Pisa, molti dei quali provenienti da fuori Europa, nonché alcuni studenti del Liceo Fermi di Cecina con i loro piani di alternanza scuola-lavoro.
Nella foto (credit Università di Pisa), i resti degli edifici romani.
Livorno, scoperti villaggio dell'età del ferro e resti di edifici romani |