Il sottosegretario ai beni culturali, Gianluca Vacca, è intervenuto con una nota sul tema dei beni culturali colpiti dal sisma dell’Italia centrale del 2016, a tre anni di distanza dall’evento. Per Vacca, il terremoto è stato “una grande tragedia e una ferita profonda anche per il patrimonio culturale, visto che il terremoto ha colpito regioni di enorme pregio storico, architettonico, paesaggistico, naturalistico ed ambientale”.
“Tre anni fa”, ricorda Vacca, “il terremoto colpiva duramente Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, con un bilancio gravissimo: 299 morti, centinaia di feriti, decine di migliaia gli sfollati e alcuni paesi interamente distrutti. Nella memoria di tutti restano le immagini di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto letteralmente ridotti in macerie. Una grande tragedia e una ferita profonda anche per il patrimonio culturale, visto che il terremoto ha colpito regioni di enorme pregio storico, architettonico, paesaggistico, naturalistico ed ambientale”.
Il sottosegretario sostiene che “molte opere sono state recuperate, messe in sicurezza e avviate a restauro e questo grazie allo straordinario lavoro degli uffici e del personale territoriale del Mibac, che in questi tre anni si sono prodigati con un impegno e una dedizione esemplari. Come Ministero abbiamo subito reso operativa l’Unità per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del Mibac, per una maggiore semplificazione non solo burocratica e amministrativa, ma anche e soprattutto operativa. Siamo poi intervenuti per rafforzare gli organici di tutte le strutture, sia quella centrale che quelle periferiche delle regioni del sisma, in modo da poter supportare meglio la fase di ricostruzione del patrimonio culturale. E, ancora, abbiamo istituito una cabina di regìa per rendere maggiormente efficienti le procedure di ricostruzione, cabina di regìa che a settembre è chiamata a produrre un documento di indirizzo per la governance del Ministero”.
“Sappiamo”, conclude Vacca, “che molto resta da fare, che bisogna accelerare per restituire il prima possibile case, scuole, ospedali (ma anche i luoghi della cultura, che sono fortemente identitari) a chi ha perso tutto. È un impegno che avevamo preso, che abbiamo più volte ribadito e che intendiamo assolutamente mantenere”.
Il sottosegretario Vacca: “Per i beni culturali terremotati abbiamo preso impegni che ribadiamo e vogliamo mantenere” |