USA, per la prima volta un'opera restituita ai suoi proprietari viene sostituita da una replica


Per la prima volta, un’opera restituita ai legittimi proprietari, in questo caso la Nigeria, viene sostituita da una replica ad altissima fedeltà. Succede al Chrysler Museum di Norfolk (Virginia, USA), che ha restituito un monolite Bakor e ha ottenuto in cambio da Factum Foundation un facsimile pressoché indistinguibile.

Una restituzione a un paese africano che... non ha lasciato vuoto il museo di partenza. Succede a Norfolk, in Virginia (Stati Uniti), dove il Chrysler Museum ha restituito alla Nigeria un monolite Bakor di basalto scolpito, realizzato tra il XV e il XVII secolo, ed è stato... premiato con una replica fedele dell’opera, realizzata da Factum Foundation, specializzata in riproduzioni ad altissima fedeltà delle opere d’arte, e offerta gratuitamente al museo. Sul tema delle riproduzioni fedeli, sullo scorso numero della nostra rivista cartacea si è tenuto un animato dibattito (al quale ha partecipato anche il fondatore di Factum, Adam Lowe), e questa operazione, inedita, aggiunge un’ulteriore dimensione sia al tema delle restituzioni, sia a quello della presenza di riproduzioni nei percorsi dei musei. Potrebbe essere un modo per favorire le restituzioni, dal momento che i musei da cui le opere partono non rimarrebbero vuoti? Staremo a vedere. Nel frattempo, la Nigeria ha ricevuto un’opera che le apparteneva.

Il monolite del Chrysler si trovava infatti nel villaggio di Njemetop nello stato di Cross River, nel sud-est della Nigeria. È uno dei circa 300 monoliti Bakor: sono opere scolpite in basalto e calcare che rappresentano i leader della comunità e le figure degli antenati. Sono stati datati tra il XVI e il XVII secolo e sono un unicum nel contesto africano.

Fu fotografato per l’ultima volta nel 1961. Poi, durante o dopo la guerra civile del Biafra (1967-1970), fu venduto illegalmente oppure addirittura rubato, probabilmente viaggiando oltre il vicino confine con il Camerun e successivamente sul mercato internazionale delle antichità. Nel 2005 l’opera è stata acquistata all’asta per 4.200 euro, poi nel 2012 è stata lasciata in eredità al Chrysler Museum. Alla fine dell’inverno scorso, l’istituto è stato informato della storia del monolite a seguito della visita di un esperto esterno di arte africana. Il Chrysler Museum ha indagato ulteriormente sulla provenienza del pezzo e si è messo in contatto con il Comitato Nazionale per i Musei e i Monumenti della Nigeria (NCMM) per avviare accordi per la restituzione del monolite Bakor al governo nigeriano.

“È dovere di tutte le istituzioni artistiche preservare e prendersi cura delle opere d’arte a beneficio del pubblico, e ciò include il ritiro e la restituzione premurosi", ha affermato Erik Neil, direttore del Chrysler Museum of Art. “Non appena il Chrysler Museum è stato informato della storia del monolite Bakor, abbiamo agito rapidamente per garantire che il pezzo fosse restituito al governo nigeriano. La restituzione al popolo nigeriano è il passo finale del processo”.

“Vale la pena emulare questa decisione del Chrysler Museum di restituire questo monolite senza tempo”, ha aggiunto Uzoma Emenike, ambasciatore della Nigeria negli USA. “Il ritorno di questa magnifica Pietra, la Testa di Akwanshi, alla sua legittima dimora, dimostra l’adesione all’obbligo e alla responsabilità. Questo evento è una testimonianza del riconoscimento e della comprensione reciproca tra le due nazioni”.

Il Chrysler Museum of Art ha voluto rimpatriare volontariamente questo monolite. Così, in segno di riconoscimento per questo atto, Factum Foundation ha prodotto un facsimile esatto del monolite, che sarà installato in una mostra permanente sul saccheggio e il rimpatrio nel museo. Per il Chrysler, la riproduzione vuole anche essere uno strumento didattico per parlare proprio di restituzioni. Si tratta peraltro della prima volta che un monolite Bakor originale viene restituito alla Nigeria. È anche la prima volta che un museo accetta un facsimile per sostituire un originale in caso di rimpatrio.

Factum Foundation, generosamente sostenuta dalla Fondazione Carène, collabora con la NCMM dal 2016 per documentare i monoliti in loco e nelle collezioni internazionali e sta attualmente preparando una presentazione dei siti all’UNESCO per lo status di Patrimonio dell’Umanità. Nella primavera del 2023, al British Museum si è tenuta una mostra sul progetto The Bakor Monoliths: Endangered Heritage.

Commentando il progetto, il professor Abba Tijani, direttore generale della Commissione nazionale per i musei e i monumenti, Nigeria, ha dichiarato: “Nello spirito del rimpatrio in corso di manufatti culturali in Nigeria, in particolare i bronzi del Benin, la restituzione di questa pietra scolpita ancestrale dal Chrysler Museum è uno sviluppo positivo e lodevole. Questa azione, così come i ruoli svolti dalla Fondazione Factum e dalla Fondazione Carène, contribuiranno immensamente a sostenere la conservazione e la protezione del patrimonio culturale con la partecipazione delle comunità ospitanti”.

“Ci auguriamo che il Chrysler Museum”, afferma Ferdinand Saumarez Smith, direttore dei progetti in Africa per Factum Foundation, “sia il primo di molti musei a esplorare questa soluzione al dibattito sulla restituzione. Factum Foundation accoglie con favore l’opportunità di lavorare con qualsiasi museo o collezione privata che desideri restituire manufatti culturali ai legittimi proprietari”.

Nella foto: a sinistra l’originale, a destra la riproduzione di Factum.

USA, per la prima volta un'opera restituita ai suoi proprietari viene sostituita da una replica
USA, per la prima volta un'opera restituita ai suoi proprietari viene sostituita da una replica


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