USA, i procuratori generali di 21 Stati fanno causa a Trump per lo smantellamento dell'ente dei musei


USA, i procuratori generali di 21 Stati, tra cui New York, California e Illinois, hanno fatto causa al presidente Trump per l’ordine esecutivo dello scorso 14 marzo che impone la riduzione al minimo per legge di alcuni enti federali tra cui l’Istituto dei Musei e delle Biblioteche. 

Negli Stati Uniti, i procuratori generali di ben ventuno stati hanno fatto causa al presidente Donald Trump e ad altri funzionari della sua amministrazione per lo smantellamento di alcune agenzie federali, tra cui l’Institute of Museum and Library Services (IMLS), che sono state eliminate o decimate a seguito di un suo ordine esecutivo, quello del 14 marzo, ribattezzato “the Closure Order”, che impone la riduzione degli enti ritenuti “elementi della burocrazia federale non necessari”. Tra i funzionari citati in giudizio figura anche l’attuale direttore dell’istituto, Keith Soderling. La causa, di 69 pagine, è stata depositata lo scorso 4 aprile presso la corte federale del Rhode Island. A muoverla sono i procuratori generali di Rhode Island, New York, Hawaii, Arizona, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Illinois, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Nevada, New Jersey, New Mexico, Oregon, Vermont, Washington e Wisconsin.

Secondo i procuratori, l’ordine esecutivo di Trump sarebbe anticostituzionale, e in particolare violerebbe la separazione dei poteri sancita dalla Costituzione, dal momento che le agenzie che l’ordine è intenzionato a chiudere sono create e finanziate dal Congresso (il Parlamento degli Stati Uniti), dunque il presidente non dovrebbe avere facoltà di chiuderle a suo piacimento.

Per quanto riguarda l’IMLS, i procuratori rilevano, nella loro causa, che la spesa per far funzionare l’ente costituisce appena lo 0,0046% del budget federale, una spesa ritenuta dunque minuscola in relazione al fatto che l’istituto “garantisce risorse fondamentali per le biblioteche e i musei in tutti gli Stati Uniti”. E di conseguenza, gli Stati fanno affidamento all’IMLS per finanziare musei e biblioteche.

Donald Trump
Donald Trump

Cosa prevede l’ordine esecutivo di Trump

Il Closure Order di Trump, l’ordine esecutivo intitolato “Continuing the reduction of the federal bureaucracy” (Continuare la riduzione della burocrazia federale) impone l’eliminazione delle componenti e delle funzioni non statutarie di alcuni enti compatibilmente con la legge: questi enti, si legge nell’ordine, dovranno in particolare ridurre la loro attività all’esecuzione delle loro funzioni statutarie e del personale associato alla presenza e alle funzioni minime richieste dalla legge. Questi enti sono il Federal Mediation and Conciliation Service, la United States Agency for Global Media, il Woodrow Wilson International Center for Scholars in the Smithsonian Institution, l’Institute of Museum and Library Services, lo United States Interagency Council on Homelessness, il Community Development Financial Institutions Fund e la Minority Business Development Agency.

L’ordine impone ai capi di ciascuno di questi enti di stilare un bilancio e una relazione che confermino la piena conformità all’ordine esecutivo e spieghino al direttore dell’ufficio di gestione e bilancio quali componenti o funzioni dell’ente, se presenti, sono richiesti per legge, e in quale misura. Il direttore dell’ufficio di gestione e bilancio, dopo aver ricevuto le relazioni, dovrà respingere le richieste di finanziamento per tali enti nella misura in cui siano incompatibili con l’ordine esecutivo. In sostanza, quello che Trump chiede è dunque di ridurre al minimo previsto dalla legge le funzioni delle agenzie sopra menzionate. E questo significa, di fatto, decimare fondi e personale di tali enti. “Eliminare l’unica agenzia federale dedicata al supporto dei musei mina direttamente la volontà del popolo e il ruolo fondamentale che i musei svolgono nella società americana”, ha dichiarato il mese scorso la American Alliance of Museums. “L’eliminazione dell’IMLS è un colpo devastante per le istituzioni culturali, soprattutto quelle nelle comunità svantaggiate che dipendono dal sostegno federale”, ha dichiarato in una nota Julie Trébault, direttrice dell’organizzazione Artists at Risk Connection. “Questa decisione compromette l’accesso alle arti, danneggiando in modo sproporzionato i gruppi emarginati e soffocando la diversità espressiva. Riflette inoltre un preoccupante andamento di riduzione del sostegno alle arti e alle discipline umanistiche, svalutando le istituzioni culturali e mettendo a repentaglio i mezzi di sussistenza di coloro che le sostengono. Questo è un attacco diretto alla libertà artistica e un danno per le generazioni future”. Secondo l’American Library Association, “l’ordine esecutivo dell’amministrazione Trump sta tagliando le ginocchia alle istituzioni americane più amate e fidate, nonché al personale e ai servizi che offrono”.

Già lo scorso 1° aprile, i dipendenti dell’IMLS sono stati messi in congedo amministrativo, ed è stato sospeso l’accesso del personale ai sistemi e agli uffici dell’ente. “Senza personale”, scriveva in una nota l’Association of Science and Technology Centers pochi giorni fa, “sussistono notevoli dubbi su come l’IMLS possa adempiere ai propri obblighi statutari e grande incertezza sul futuro dei programmi comunitari supportati dall’agenzia. Musei e biblioteche sono lasciati in difficoltà. Assicuratevi che i vostri rappresentanti eletti siano a conoscenza dell’impatto dei fondi federali sui musei nella vostra comunità e rimanete sintonizzati per ulteriori informazioni sulle misure che potete adottare”.

Che cosa fa l’IMLS

Nella causa dei procuratori generali vengono anche elencati i benefici apportati dall’IMLS al sistema bibliotecario e museale degli Stati Uniti. Intanto, l’istituto gestisce diversi programmi di sovvenzioni per biblioteche e musei, che includono le sovvenzioni per i servizi bibliotecari rivolti ai nativi americani e ai nativi hawaiani, che vengono assegnate alle comunità al fine di istituire, sostenere e migliorare i servizi bibliotecari. Ci sono poi i programmi di sovvenzioni per i musei, che includono le sovvenzioni “Museums for America”, le quali supportano le capacità dei singoli musei di servire il pubblico attraverso programmi, mostre, sviluppo professionale e gestione delle collezioni.

Ci sono le sovvenzioni per i servizi museali dei nativi americani e hawaiani, che supportano tribù e organizzazioni native che servono e rappresentano principalmente gruppi nativi, supportando una varietà di progetti, come lo sviluppo della forza lavoro e il coinvolgimento della comunità. L’IMLS ha anche sviluppato diverse iniziative a supporto di biblioteche e musei: nel 2014, ha lanciato Museums for All, un’iniziativa nazionale di accesso in base alla quale i visitatori economicamente svantaggiati hanno diritto a sconti notevoli o all’ingresso gratuito in oltre 1.400 musei in tutti gli Stati Uniti, oppure InformationLiteracy.gov, un sito web progettato per musei e biblioteche per sviluppare l’information literacy degli utenti. Nell’anno fiscale 2024, IMLS ha distribuito 180.000.000 di dollari alle biblioteche di tutti gli Stati Uniti tramite il suo programma Grants to States; 31.050.000 di dollari in altri programmi di sovvenzioni per biblioteche competitive; e 55.450.000 di dollari per supportare i musei di tutti gli Stati Uniti. Degli stanziamenti rimanenti, l’Istituto ha speso 5.650.000 dollari per la ricerca e la valutazione e 22.650.000 dollari per la sua amministrazione.

IMLS
IMLS

Perché secondo i procuratori generali l’ordine di Trump è illegittimo

L’amministrazione Trump, dicono i procuratori generali nella causa, “non può smantellare le agenzie federali in questo modo”. L’ordine esecutivo e le azioni intraprese per attuarlo, secondo i procuratori, sono illegali sotto molteplici aspetti. Primo, dicono, viene ordinato alle agenzie di adottare misure che, a prima vista, “sono arbitrarie e capricciose. Ordina alle agenzie menzionate di abbandonare categoricamente ciascuna delle loro funzioni, programmi e uffici discrezionali e di ridurre al minimo indispensabile i loro programmi statutari, senza soppesare i costi e i benefici di tali programmi, tenendo conto degli interessi di affidamento che hanno creato, valutando alternative o comunque impegnandosi in un’analisi ragionata”. In secondo luogo, “spogliando queste agenzie ben oltre i limiti, l’Amministrazione ha violato le direttive del Congresso. Tutte le agenzie soggette all’ordine esecutivo ono state istituite dal Congresso e dotate di una serie dettagliata di obblighi statutari”. Cercando di smantellare queste agenzie, Trump e i suoi funzionari andrebbero a eliminare molti dei programmi che le agenzie sono tenute per legge a svolgere. Inoltre, il giorno successivo all’emissione dell’ordine esecutivo, il Congresso stesso ha approvato e il Presidente ha firmato una legge che stanzia decine o centinaia di milioni di dollari per ciascuna di queste agenzie. Tali stanziamenti consentono alle agenzie di continuare a operare a pieno regime fino alla fine dell’anno fiscale. L’esecutivo non può dunque rifiutarsi di spendere quei fondi riducendo il personale delle agenzie al minimo indispensabile, chiudendo la maggior parte dei loro uffici e programmi e rifiutandosi di utilizzare o erogare il denaro stanziato dal Congresso, dicono i procuratori.

Infine, “se il Presidente non è d’accordo con la decisione del Congresso di sostenere le biblioteche e i musei nazionali e di consentire la mediazione pacifica delle controversie di lavoro”, dicono i procuratori, “è libero di chiedere una legge che abolga le agenzie che svolgono queste e molte altre funzioni vitali. Un’opzione che la nostra Costituzione non concede al Presidente è quella di chiudere personalmente le agenzie, in violazione delle procedure amministrative che il Congresso ha richiesto di seguire, degli stanziamenti che il Congresso ha ordinato di spendere e della separazione dei poteri che ogni funzionario del nostro governo ha giurato di rispettare. Di conseguenza, l’ordine esecutivo dovrebbe essere dichiarato illegittimo e le azioni degli imputati che attuano tale ordine illegittimo dovrebbero essere annullate”.


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