Marmi del Partenone, interviene l'Unesco: “il Regno Unito riveda la sua posizione”


Per la prima volta, l’Unesco adotta una Decisione sul caso dei marmi del Partenone, o marmi Elgin, le sculture asportate nel 1811 dal grande tempio di Atene. L’Unesco chiede al Regno Unito di rivedere la sua posizione e di dialogare con la Grecia.

L’Unesco richiama il Regno Unito e chiede al governo britannico di riconsiderare la sua posizione in merito alla restituzione alla Grecia dei marmi del Partenone, le sculture note anche come “marmi Elgin” dal nome del nobile inglese, Thomas Bruce, conte di Elgin, che nel 1811 asportò le opere dal Partenone per portarle in Inghilterra dove oggi sono esposte, al British Museum (furono acquistate nel 1816 dal governo britannico). Durante la 22esima sessione della Commissione Intergovernativa dell’Unesco per la Promozione della Restituzione dei Beni Culturali ai Paesi d’Origine (ICPRCP), che si è tenuta tra il 27 e il 29 settembre, l’Unesco ha adottato, in particolare in data 29 settembre, una Raccomandazione e soprattutto una Decisione per favorire il dialogo tra i due paesi.

Il caso è stato portato all’attenzione dell’ICPRCP nel 1984 (fu sollevato dall’allora ministra greca per la cultura Melina Mercouri), ma da allora non è stato fatto alcun progresso significativo. Adesso, dopo diverse raccomandazioni, per la prima volta arriva una Decisione, la numero 22.COM 17, dove si legge quanto segue: “La Commissione, 1) Richiamando l’articolo 4 paragrafo 1 e 2 del suo Statuto, 2) notando che la richiesta di restituzione delle sculture del Partenone è iscritta nella sua Agenda fin dal 1984, 3) Richiamando le sue sedici raccomandazioni sulla materia, 4) Richiamando altresì che il Partenone è un monumento emblematico di eccezionale valore universale iscritto nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità, 5) Consapevole della legittima e giusta richiesta della Grecia, 6) Riconoscendo che la Grecia ha richiesto al Regno Unito nel 2013 di mediare in accordo con le Regole procedurali dell’Unesco sulla Mediazione e la Conciliazione, 7) Riconoscendo che il caso ha un carattere intergovernativo e che, dunque, l’impegno di restituire le sculture del Partenone ricade sul governo del Regno Unito, 8) Esprime la sua profonda preoccupazione per il fatto che la questione è ancora sospesa, 9) Esprime inoltre la sua delusione per il fatto che le sue raccomandazioni non sono state osservate dal Regno Unito, 10) Esprime la sua forte convizione che gli Stati coinvolti in casi di restituzione portati all’attenzione dell’ICPRCP dovrebbero fare uso delle procedure di Mediazione e Conciliazione dell’Unesco in vista della loro risoluzione, 11) Richiama il Regno Unito affinché riconsideri la sua posizione e proceda in un dialogo in buona fede con la Grecia sulla materia”.

Secondo la Grecia, la Decisione ha un importante valore aggiunto nell’iter della risoluzione del caso: è infatti un documento più impegnativo rispetto a una Raccomandazione, e soprattutto contiene una precisa esortazione, riconoscendo peraltro che il caso è materia intergovernativa (al contrario di quanto sostenuto dal Regno Unito, secondo il quale si tratta di una questione che riguarda solo il British Museum). In aggiunta a ciò, il testo della Raccomandazione approvata sempre il 29 settembre, pur prendendo nota del fatto che è in atto una cooperazione tra Grecia e Regno Unito, esprime un’altra preoccupazione, ovvero il fatto che al British Museum la Duveen Gallery, e cioè il luogo dove sono esposti i marmi del Partenone, è al momento chiusa per lavori.

“La richiesta della Grecia per la restituzione definitiva delle sculture del Partenone ad Atene”, ha sottolineato la ministra greca della cultura Lina Mendoni dopo la chiusura dei lavori, “è stata all’ordine del giorno della Commissione Intergovernativa dell’UNESCO per la Restituzione dei Beni Culturali ai Paesi di Origine (ICPRCP) dal 1984, quando è stata introdotta per la prima volta. una volta da Melina Mercouri, fino ad oggi. Alla 22ma sessione, la Grecia è riuscita a pervenire, per la prima volta, a una Decisione del Comitato Intergovernativo concernente in particolare il tema della restituzione delle sculture del Partenone. La Commissione esorta il Regno Unito a riconsiderare la sua posizione e a negoziare con la Grecia, riconoscendo che la questione è intergovernativa (contrariamente a quanto sostenuto dalla parte britannica secondo cui il caso riguarda il British Museum) e in particolare che la Grecia sta rivendicando giustamente e legalmente il ritorno delle sculture in patria. Entrambi i testi, della Raccomandazione e della Decisione, rappresentano uno sviluppo molto importante nella pretesa, totalmente legale, del nostro paese. Vorrei ringraziare dal profondo del mio cuore i membri della delegazione greca, nonché la nostra Rappresentanza Permanente presso l’UNESCO, che con particolare dedizione all’obiettivo del ritorno finale delle sculture hanno lavorato sistematicamente e hanno raggiunto questo risultato estremamente positivo”.

Il Regno Unito, le ultime volte che si è affrontato il caso, ha sempre seccamente rifiutato la restituzione (nel marzo scorso è intervenuto sulla materia anche il primo ministro Boris Johnson). La linea del British Museum per adesso è tuttavia rimasta invariata: secondo l’istituto, le sculture furono acquisite secondo le leggi del tempo e non c’è dunque motivo di restituirle alla Grecia.

Nella foto: le sculture del frontone del Partenone, lato est, conservate al British Museum. Ph. Credit Andrew Dunn

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