Una tribù Maori della Nuova Zelanda chiede a Sotheby’s la restituzione di alcuni preziosi manufatti che sono stati messi in vendita dalla casa d’aste londinese. Si tratta di alcuni oggetti che vanno dal XVIII al XIX secolo e che i Maori identificano come “taonga”, ovvero beni culturali preziosi. Secondo Ngarimu Blair, vicepresidente della comunità Ngāti Whātua Ōrākei, alla sua tribù sono rimasti solo pochi manufatti significativi, dal momento che la maggior parte di essi è stata saccheggiata in epoca coloniale. “Ci sono rimasti pochissimi taonga come questi”, ha dichiarato Blair in una nota, “e quando emerge qualcosa del genere diventiamo subito entusiasti ma siamo anche addolorati per aver perso così tanto”.
Gli oggetti in questione sono in vendita all’asta Emma Hawkins: A Natural World, in corso fino al 19 gennaio: l’asta include oggetti appartenuti alla collezione della mercante di antichità Emma Hawkins, specializzata in oggetti provenienti da tutto il mondo, in curiosità tipiche da da Wunderkammer. Tra gli oggetti in vendita figura anche una clava pounamu (pietra verde) scolpita, detta anche “mere”, con un valore stimato di 24-40.000 sterline. Fu originariamente donata dal capo Ngāti Whātua Pāora Tūhaere a un vice ammiraglio britannico nel 1886, a condizione che rimanesse nella famiglia dell’uomo, secondo un articolo di giornale dell’epoca. Dato che il mere ormai non è più nelle mani della famiglia, secondo Blair dovrebbe essere restituito: la tribù sperava che un futuro acquirente prendesse in considerazione la possibilità di rimpatriarlo. “Speriamo che coloro che sono coinvolti in questa asta capiscano che il popolo di Tūhaere non è estinto, e che siamo ancora indissolubilmente legati a questo taonga”, ha detto.
Non è la prima volta che Sotheby’s vende oggetti Maori di grande valore. Nel 2019, un tekoteko (figura umana scolpita) è stato venduto per 740.000 dollari. La descrizione dell’asta indicava che si trattava di “una grande scultura Maori”, ma diceva che non rimaneva “alcuna traccia residua della sua provenienza originale”. In passato molti oggetti simili sono usciti dalla Nuova Zelanda per essere posti sul mercato: tuttavia, dal 1980, il paese oceanico si è dotato di una legge per cui beni ritenuti di valore culturale non possono essere esportati senza autorizzazioni governative. Ma per quello che è uscito dal paese in passato c’è poco da fare.
Nell’immagine: il “mere” in vendita da Sotheby’s
Una tribù Maori chiede a Sotheby's di restituire loro alcuni oggetti preziosi |