Una statua per celebrare Alì Piccinin, noto anche come Ali Bitchin (1560 circa - Algeri, 1645), il bambino rapito dai corsari ottomani e diventato poi a sua volta corsaro, grande ammiraglio della flotta ottomana e poi forse, per alcuni mesi sul finire della sua vita, Pascià di Algeri. Secondo le ricerche dello scrittore Riccardo Nicolai, Alì Piccinin (di cui non è noto il nome cristiano: probabile che però di cognome si chiamasse Puccini, Piccini o Piccinino) sarebbe stato nativo di Massa, e per la precisione della frazione di Mirteto: rapito dai pirati sulla costa apuana giovanissimo, venne condotto in catene in Algeria, dove fu schiavo per diverso tempo ma, a seguito della sua affrancatura, già convertitosi all’Islam, diventò uno dei protagonisti del suo tempo, tanto da accumulare grandi ricchezze e finanziare anche la costruzione di una moschea ad Algeri, tuttora esistente, che porta il suo nome (la moschea di Ali Bitchin). La sua storia è stata ricostruita da Nicolai a seguito del ritrovamento di un carteggio tra lo stesso Alì Piccinin e Alberico I Cybo-Malaspina, marchese e poi principe di Massa.
Proprio la moschea di Ali Bitchin, situata nella Casbah di Algeri, è al centro del progetto della scultura dedicata all’ammiraglio: un’iniziativa che unisce le città di Massa e di Algeri. Nella città apuana, fino al 30 giugno, la Sala degli Specchi di Palazzo Ducale ospita una mostra dei bozzetti per la grande scultura in marmo che sarà realizzata nelle prossime settimane per essere donata alla città di Algeri: qui, verrà installata nel Palazzo del Rais, oggi sede di un polo museale chiamato “Bastion 23”. I 45 bozzetti sono stati realizzati dagli studenti del Liceo Artistico “Felice Palma”, sotto la supervisione del professor Paolo Della Pina, e una giuria ha decretato il progetto vincitore a partire dal quale sarà realizzata la statua marmorea (l’iniziativa è stata lanciata dallo stesso Nicolai): a vincere è stata Giulia Vatteroni, studentessa all’ultimo anno del liceo massese.
A sostenere l’operazione è la Fondazione Marmo onlus. “Il progetto della statua per Alì Piccinin”, ha dichiarato Bernarda Franchi, presidente della Fondazione, “rappresenta un esempio delle enormi potenzialità che avrebbe la realizzazione nel nostro territorio di un sistema formativo legato alla pietra naturale, un sistema che, partendo dalle medie superiori, si proietti fino agli insegnamenti universitari”.“La pandemia”, afferma invece il professor Della Pina, “ci ha creato degli ostacoli, fra quarantene e zone rosse, ma nonostante ciò il risultato è stato ottimo, e siamo orgogliosi del sostegno ricevuto dalla Fondazione Marmo che ha creduto in questo progetto”. La presentazione dei bozzetti si è svolta alla presenza dell’ambasciatore algerino in Italia, Ahmed Boutache, del sindaco di Massa Francesco Persiani, del presidente della Provincia di Massa Carrara Gianni Lorenzetti, del consigliere regionale Giacomo Bugliani, della presidente della Fondazione Marmo Onlus Bernarda Franchi, del segretario generale di Confartigianato Massa Carrara Gabriele Mascardi, del rappresentante dell’Ufficio scolastico territoriale Enzo Genovese, e dello scrittore Riccardo Nicolai.
Nella foto: il bozzetto da cui sarà realizzata la statua.
Una statua per celebrare Alì Piccinin, il bimbo rapito dai pirati e diventato Pascià di Algeri |