Uffizi, si dimette in blocco il Comitato Scientifico: protesta contro il prestito del Leone X di Raffaello alla mostra di Roma


Clamoroso agli Uffizi: si dimette in blocco il comitato scientifico del museo per protesta contro il prestito del ritratto di Leone X di Raffaello alla mostra di Roma.

Clamoroso agli Uffizi: i membri del comitato scientifico (Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti, Claudio Pizzorusso) si sono dimessi in blocco per protesta contro il prestito del Ritratto di Leone X di Raffaello alla grande mostra sull’Urbinate che aprirà il 5 marzo alle Scuderie del Quirinale. I quattro hanno motivato il loro gesto in una lettera aperta: secondo quanto si legge, il comitato aveva incluso il dipinto in una lista di opere inamovibili. “Il Comitato Scientifico delle Gallerie degli Uffizi”, si legge nella missiva, “era impegnato da mesi nella redazione di due liste di opere inamovibili, una per quelle appartenenti al fondo principale dei vari musei delle Gallerie, l’altra per quelle fragili sul piano conservativo. Nella riunione del 21 ottobre il Comitato aveva approvato, su proposta del direttore Schmidt, una prima lista di 23 opere inamovibili per appartenenza al fondo principale (facendo propria quella redatta nel 2009 dal precedente direttore Antonio Natali). La lista comprende al n. 19 il ritratto di Leone X con i cardinali di Raffaello. Il verbale della riunione del 21 ottobre recita così: ‘Si approva la lista del 2009 preparata dagli Uffizi coll’obbligo di attenervisi considerando le opere in essa contenute inamovibili in assoluto per motivi identitari’, obbligo che naturalmente si riferisce alle decisioni del direttore e che vale appunto ‘in assoluto’, cioè anche per prestiti all’interno del territorio italiano”.

Il Comitato, prosegue il testo, “ha constatato all’unanimità che non si poteva che rispettare la lista approvata due mesi prima. L’ultima riga del verbale recita infatti così: ‘Permane il diniego del Leone X, nonostante le motivazioni addotte dal Direttore’. Oggi siamo venuti a conoscenza dagli organi di stampa che, contrariamente a quanto deciso nella riunione del Comitato del 9 dicembre, il dipinto è stato concesso in prestito e si trova già presso la sede espositiva a Roma”.

Il prestito non è stato pertanto accolto con favore: “siamo perfettamente consapevoli della funzione consultiva del Comitato”, si legge ancora nella lettera, “ma constatiamo che tenerci occupati per mesi nella discussione di liste che rimangono platealmente inapplicate vanifica l’esistenza stessa del Comitato. Pertanto oggi ci troviamo costretti a prendere atto della situazione e dunque a rassegnare le nostre dimissioni. Pensiamo che le dimissioni collettive del Comitato del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi”.

Non si è fatta attendere la risposta del direttore Eike D. Schmidt (che rimane, ovviamente, l’unico membro in carica del Comitato Scientifico), secondo cui le opere inamovibili sono considerate tali ma solo in riguardo a una eventuale uscita dall’Italia: “la lista degli inamovibili”, ha fatto sapere, “fu stesa in chiara risposta all’articolo 66 comma 2 del Codice dei Beni Culturali, che disciplina l’esportazione dei beni artistici fuori dal territorio a nazionale. Roma non solo si trova all’interno dell’Italia, ma ne è la capitale”. Inoltre, ha poi dichiarato il direttore, “la grande mostra su Raffaello non poteva fare a meno del Leone X. Si tratta di un capolavoro che tra l’altro è in ottima salute e in perfetta condizione di viaggiare a Roma dopo il restauro dell’Opificio delle pietre dure. Gli Uffizi sono orgogliosi di aver potuto instaurare questa collaborazione straordinaria con il Quirinale e di poter contribuire, con tutte le nostre forze scientifiche e con una cinquantina di opere, ad una esposizione che già fin da ora è destinata ad entrare nella storia della museologia mondiale”.

Il dipinto, infatti, è stato oggetto di un restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure, durato tre anni, e mirato a restituire al dipinto la sua luminosità e le sue cromie originali. Sul tema è intervenuto, con una dichiarazione, Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure: “dopo il restauro”, ha affermato, “il Leone X di Raffaello è in condizioni perfette, in ottimo stato di conservazione e assolutamente in grado di andare alle Scuderie del Quirinale senza rischio alcuno per la sua ‘salute’. L’intervento di restauro è stato effettuato secondo i più avanzati criteri e metodi a disposizione, il Papa sta benissimo: se tutte le condizioni di sicurezza e tutela richieste per il suo trasferimento e la sua esposizione sono rispettate, non esiste alcuna ragionevole possibilità che gli venga recato danno”.

Immagine: Raffaello, Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi, dettaglio (1518-1519; olio su tavola; Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gallerie delle Statue e delle Pitture)

Uffizi, si dimette in blocco il Comitato Scientifico: protesta contro il prestito del Leone X di Raffaello alla mostra di Roma
Uffizi, si dimette in blocco il Comitato Scientifico: protesta contro il prestito del Leone X di Raffaello alla mostra di Roma


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