Le Gallerie degli Uffizi hanno acquistato una rara veduta cinquecentesca di Firenze, rintracciata da un antiquario in California: è una stampa che mostra com’era Firenze nel Rinascimento, ed è una delle più antiche che ci siano giunte. L’incisione, realizzata su tre fogli di carta (per un totale di un metro e trenta centimetri di larghezza e trentasei centimetri di altezza), risale al 1557, ed è stampata con la tecnica dell’acquaforte tramite incisione a bulino, su disegno dei fratelli Lucas e Jan van Doetecum. L’opera fu eseguita nella stamperia di Hieronymus Cock (Anversa, 1518 - 1570) ad Anversa e pubblicata a Parigi nel 1601 da Paul van der Houve. Di questa stampa, ottenuta dalla matrice originale, esiste solo un altro esemplare al mondo: appartenuto in passato a Leo Olschki ed esposto in una mostra alla Galleria dell’Accademia nel 1935, oggi si conserva a Stoccolma alla Kungliga Biblioteket, la biblioteca nazionale di Svezia.
La stampa si distingue perché è molto particolareggiata: si vede una Firenze circondata dalle mura antiche (abbattute nell’ambito del progetto urbanistico dell’architetto Giuseppe Poggi per Firenze capitale d’Italia nel 1865) e dai campi. All’interno della cerchia muraria si possono distintamente riconoscere molti dei principali monumenti, tra i quali la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il campanile di Giotto, Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti, la basilica di Santa Maria Novella, quella di Santa Croce, la Fortezza da Basso. Ovviamente mancano gli Uffizi, che il granduca Cosimo I non aveva ancora commissionato a Giorgio Vasari (avrebbe iniziato a farli costruire nel 1560): nella porzione di spazio accanto a Palazzo Vecchio è ancora visibile la struttura dell’antica chiesa di San Pier Scheraggio, poi inglobata nel grande complesso voluto dal sovrano per gli uffici delle magistrature fiorentine (oggi, quello che rimane dell’antica chiesa è una delle sale convegni degli Uffizi).
Alcuni degli edifici raffigurati, inoltre, non hanno ancora l’aspetto con cui sono conosciuti ed apprezzati oggi: il Duomo, ad esempio, presenta ancora la sua antica facciata incompiuta (quella attuale sarebbe stata aggiunta nell’Ottocento inoltrato), e così Santa Croce (anch’essa oggi con facciata ottocentesca). Palazzo Pitti, da poco acquistato dai Medici, nell’incisione ha un posto prominente e sembra dominare tutta la zona d’Oltrarno. Non ha ancora i maestosi rondò laterali (entrambi costruiti secoli dopo), e alle spalle della reggia il Giardino di Boboli è raffigurato come poco più di una enorme distesa di prati, appoggiati sul fianco della collina: erano ancora di là da venire le opere che lo avrebbero trasformato in uno dei più fastosi e riusciti esempi di giardino all’italiana, modello in Europa nel Seicento e nel Settecento.
La stampa presenta, lungo il bordo inferiore, la scritta FLORENTIA tra due putti che sostengono rispettivamente lo stemma mediceo a sinistra e il giglio fiorentino a destra. Nell’angolo inferiore destro una lunga iscrizione decanta le qualità di Firenze e dei suoi cittadini illustri, a partire dalla casata dei Medici e ricordando poi Dante, Poliziano, Petrarca, Boccaccio, Michelangelo. L’opera costituisce la seconda più antica veduta di Firenze dopo quella detta “della Catena”, attribuita a Francesco Rosselli (Firenze, 1448 - 1513), e verrà inclusa nella raccolta del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.
“Le Gallerie sono felici di essere riuscite ad acquisire questa stampa molto rara, che accosta la competenza tecnico-cartografica a quella artistica”, ha dichiarato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. “Un’opera minuziosa e raffinatissima che è, allo stesso tempo, un documento di grande valore anche sentimentale: ci mostra infatti, in tutto il suo splendore, l’aspetto della Firenze medievale e rinascimentale, con le casupole e gli orti fuori le mura, le torri, qualche ponte sull’Arno, gli splendidi palazzi, i monumenti e le cupole che ci sono tanto cari. Di lì a poco, la città avrebbe visto nascere un altro fondamentale polo urbanistico, uno dei suoi complessi architettonici più celebri: gli Uffizi”.
“Rispetto all’ancor più antica veduta della Catena, frammentaria e nota nella sua completezza solo attraverso copie successive”, spiega Laura Donati, curatrice delle stampe e coordinatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, “la versione di Cock risulta più raffinata ed elaborata nell’esecuzione. La volontà di resa quanto più possibile oggettiva della città si traduce nella realizzazione di un’immagine realistica e nello stesso tempo suggestiva dell’aggrovigliato impianto urbanistico ancora in parte medievale che caratterizza la Firenze del Rinascimento”. Di seguito alcune immagini dell’opera.
La veduta di Firenze di Lucas e Jan van Doetecum del 1557 |
La dedica |
Palazzo Vecchio e la cupola del Duomo |
Palazzo Pitti e Boboli |
La Fortezza da Basso e la basilica di Santa Maria Novella |
Ecco com'era Firenze nel Rinascimento: gli Uffizi acquistano una rarissima veduta della città del 1557 |