Lo scorso 2 luglio, i deputati Gabriele Toccafondi (Gruppo Misto - Civica Popolare) e Manfred Schullian (Gruppo Misto - Minoranze Linguistiche) hanno presentato alla Camera una interpellanza urgente, destinata al ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, per chiedere quali siano le sue intenzioni in merito alla vicenda dell’autonomia della Galleria dell’Accademia, che secondo la bozza della riforma del MiBAC perderà la propria autonomia. Nella seduta della Camera di venerdì 5 luglio si è discusso, tra le varie cose, anche dell’interpellanza avanzata da Toccafondi e Schullian.
Nel corso della discussione, Toccafondi ha rimarcato che la “controriforma” di Bonisoli “certifica la perdita dell’autonomia speciale di alcune realtà nazionali, e tra queste (ed è oggetto della interpellanza) della Galleria dell’Accademia, quella, per capirci, che custodisce il David di Michelangelo, quella che registra visitatori al punto da farla essere ormai, da alcuni anni, il secondo polo museale per visitatori del nostro Paese”. Per Toccafondi si tratta di “una decisione che sembra priva di senso logico”, dal momento che, “grazie alla riforma Franceschini, che ha bisogno di tanti aspetti di revisione indubbiamente”, il sistema museale italiano, “tra il 2014 e il 2018, ovvero tra prima della riforma e dopo la riforma, cioè dopo alcuni anni dalla riforma, ha visto aumentare con numeri impressionanti i visitatori, ha visto aumentare i ricavi dei poli museali, ha diminuito le giornate di chiusura, ha aumentato i lavori e i cantieri per migliorare i servizi dei visitatori, ha migliorato i servizi in generale ai visitatori, ha aumentato i percorsi, le mostre, le occasioni, sono aumentati i cantieri e, lo voglio sottolineare, si chiudono anche i cantieri. È segno che dare autonomia e dare autonomia speciale significa anche dare responsabilità a qualcuno, e dare responsabilità significa anche questi dati, questi numeri, queste statistiche”.
A Toccafondi ha risposto il sottosegretario per l’Istruzione, l’università e la ricerca, Salvatore Giuliano (Movimento 5 Stelle), ribadendo che “il ministro Bonisoli ha già avuto modo di esprimersi sull’argomento, specificando che la decisione che ha interessato alcuni musei autonomi è stata una scelta volta alla razionalizzazione delle risorse ed è stata assunta anche a seguito di un’attenta valutazione organizzativa”. Giuliano è poi entrato nel merito dell’autonomia della Galleria dell’Accademia che, come annunciato nei giorni scorsi, probabilmente verrà accorpata alla Galleria degli Uffizi per creare un unico soggetto autonomo. “L’autonomia della Galleria dell’Accademia di Firenze”, ha spiegato Giuliano, “non è certo venuta meno, poiché essa non confluirà nell’ambito della competenza del Polo museale, ma andrà accorpata al Museo degli Uffizi, che, a sua volta, mantiene la sua piena autonomia”. Di conseguenza, secondo Giuliano “alla Galleria dell’Accademia, proprio in ragione del suo accorpamento agli Uffizi, che mantiene il suo status di museo autonomo, sarà garantita una gestione manageriale ed una autonomia di bilancio”.
Non si comprendono tuttavia le ragioni della scelta: Giuliano si è limitato a evidenziare che “ad alcuni musei autonomi saranno assegnate delle figure dirigenziali e amministrative che contribuiranno alla ottimale gestione delle collezioni e del personale. Il Museo degli Uffizi, unitamente alla Galleria dell’Accademia, si avviano a diventare il corpus museale più grande d’Italia e, sotto il profilo culturale, più importante d’Europa”.
Toccafondi tuttavia non si è dichiarato soddisfatto della risposta di Giuliano, anche perché la risposta non è arrivata dal ministero competente. “Non sono soddisfatto”, ha detto Toccafondi, “perché non vi è un’apertura, un’apertura di discussione che chiedevo e continuo a chiedere al Governo, un’apertura di discussione doverosa politicamente qui in Parlamento, e che non vedo, non c’è alcuna apertura di discussione, ma anche doverosa nei riguardi dei sindaci, che hanno questi poli museali nelle proprie città; mi riferisco, in particolar modo, al sindaco di Firenze, che, più di una volta, ha tentato di trovare un dialogo con il Ministro e, finora, su questo tema, non c’è stato, ma anche a tutte le città capoluogo che ospitano con orgoglio la storia del nostro Paese, i nostri musei, le nostre opere d’arte”.
Quanto al fatto che Uffizi e Accademia insieme diventeranno il “corpus museale più grande d’Italia”, Toccafondi si domanda se è questo il segno della razionalizzazione delle risorse, e ribadisce che l’accorpamento è “completamente incomprensibile, è irragionevole, è irrazionale e ciò per tanti motivi; è incomprensibile perché, dati, numeri e statistiche alla mano, dati dallo stesso Ministero, la Galleria dell’Accademia, nel 2014, aveva 1,3 milioni di visitatori, nel 2018 e dopo la riforma e, quindi, dopo l’autonomia speciale, dopo la creazione del senso di responsabilità, di oneri e di onori, ha raggiunto la cifra di 1,8 milioni di visitatori; nel 2014 la Galleria dell’Accademia faceva ricavi per 6 milioni di euro, nel 2018, dopo la riforma e dopo quello che abbiamo più volte sottolineato, 9,2 milioni di euro, cioè più del 30 per cento di aumento di ricavi. È, quindi, incomprensibile il senso politico, tecnico e pratico di questo accorpamento e di questo annullamento di autonomia speciale per l’Accademia. Si accorpa il secondo museo con il primo museo; qual è il senso, qual è lo scopo, qual è il fine? Ancora, tuttora, non si comprende; si continua a dire che questo è il segno della razionalizzazione delle risorse; ma è il senso opposto alla razionalizzazione delle risorse! È incomprensibile, perché alla Galleria dell’Accademia stanno partendo cantieri aspettati da quarant’anni, sarà pure il senso, se partono ora, che l’autonomia funziona, che il senso della responsabilità porta a qualcosa, dopo quarant’anni di immobilismo? E invece, no”.
Viceversa, ha concluso Toccafondi, la misura sarebbe “comprensibile se si pensa che sia reale che con la cultura non si campa, è tutto molto comprensibile se si pensa che sia necessario, per una controriforma, sacrificare sull’altare della novità, del cambiamento, qualcosa o qualcuno e, in questo caso, quel qualcosa è l’autonomia della Galleria dell’Accademia del David di Michelangelo di Firenze e quel qualcuno è la sovrintendente in carica”. Il deputato ha poi concluso il suo intervento appellandosi “al buonsenso, alla ragionevolezza, al senso del reale. Parliamoci, parlatevi tra sindaci, tra Ministri, perché non è possibile, di punto in bianco, smontare ciò che funziona per andare incontro non si sa bene a cosa e non si sa bene perché”.
Nell’immagine: una sala della Galleria dell’Accademia. Ph. Credit Finestre sull’Arte
Uffizi e Accademia uniti? Per il sottosegretario all'istruzione saranno “il corpus museale più importante d'Europa” |