Il governo dell’Ucraina ha lanciato un database di opere d’arte appartenenti a cittadini russi sanzionati dai paesi occidentali. Il database è gestito dall’Agenzia Nazionale Ucraina per la Prevenzione della Corruzione (Nazk) e si pone l’obiettivo di tracciare gli oggetti d’arte in questione per prevenire commerci e scambi illegali. Il progetto si intitola War & Art e, spiega l’Agenzia, vuole rafforzare la politica delle sanzioni nella sfera dell’arte e aiutare a tenere traccia delle violazioni delle sanzioni nelle operazioni globali sul mercato dell’arte.
Attualmente il database comprende circa 300 pezzi, incluse anche alcune opere appartenute in passato ai cittadini sanzionati e che ora sono finite altrove: è il caso del Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci, in passato proprietà del miliardario Dmitrij Rybolovlev. Nell’elenco delle opere figurano lavori di Francis Bacon (un famoso Trittico del 1976 che secondo il database sarebbe proprietà di Roman Abramovich, valore 86 milioni di dollari: il sito infatti riporta anche il valore delle opere), sette opere di Modigliani tra cui un Nudo sdraiato su cuscino blu del 1916, anch’esso di Dmitrij Rybolovlev (118 milioni), una versione delle Ninfee di Monet appartenente ad Andrej Mel’ničenko, magnate del settore chimico, due opere di El Greco di Rybolovlev, e anche il celeberrimo Ritratto di giovane con medaglione di Sandro Botticelli, venduto per 92 milioni di euro in asta nel 2021 (non viene riportato il nome del proprietario).
“Gli oligarchi russi e altri individui sanzionati”, si legge nel sito del database, “possono ancora facilmente nascondere e riciclare i loro soldi attraverso oggetti d’arte, nonostante le sanzioni loro imposte. Dipinti, sculture, gioielli d’arte: questo è esattamente ciò che usano come scappatoia per aggirare le sanzioni. War & Art contribuirà alla prevenzione dell’elusione delle sanzioni e alla ricerca di beni artistici di persone sanzionate con l’obiettivo di congelare ulteriormente tali beni, confiscarli e trasferirli in Ucraina”.
Le informazioni, fa sapere la Nazk, sono raccolte da fonti aperte, ma sottolinea anche che, data la mancanza di banche dati ufficiali sui proprietari di oggetti d’arte e gli sforzi dei soggetti sanzionati per nascondere la proprietà di tali beni, le informazioni raccolte sul portale necessitano di ulteriori verifiche e conferme in caso di ulteriore utilizzo. Il database al momento in effetti ha qualche dato da aggiustare: oltre al caso del Salvator Mundi che ha preso la via dell’Arabia Saudita, nell’elenco dei sanzionati figura anche Dasha Zhukova, fondatrice del Garage Museum, uno dei principali musei d’arte contemporanea di Mosca, ed ex moglie di Roman Abramovich (la donna non è soggetta a sanzioni).
L'Ucraina lancia il database delle opere d'arte che appartengono a russi sanzionati |