La fondazione ALIPH (Alleanza Internazionale per la Protezione del Patrimonio nelle Zone di Conflitto), con sede a Ginevra in Svizzera, ha annunciato l’invio di aiuti per 2 milioni di dollari col fine di contribuire a proteggere il patrimonio culturale dell’Ucraina invasa dall’esercito russo. ALIPH dichiara di essere in contatto con i professionisti del patrimonio ucraini fin dall’inizio del conflitto, e lo stesso vale per tutte le organizzazioni internazionali che si occupano di beni culturali (l’Unesco, l’Icom, l’Icomos, l’Iccrom, Blue Shield International ed Europa Nostra) per cercare di capire quali sono le azioni da condurre nell’immediato, in situazione d’emergenza. ALIPH riporta anche che “molti siti, monumenti e musei sono già stati danneggiati”, pertanto questo conflitto solleva gravi preoccupazioni sulle conseguenze che avrà per l’intero patrimonio culturale del paese.
La situazione ad ogni modo è in rapida evoluzione e gli aiuti per 2 milioni di dollari stanziati da ALIPH rappresentano un primo pacchetto per far fronte all’emergenza e aiutare i professionisti ucraini che si trovano nel paese. Parallelamente, la fondazione ha annunciato che sta supportando una dozzina di musei e le loro collezioni attraverso il finanziamento di attività di inventariazione, acquisto di materiali protettivi, rafforzamento delle misure di sicurezza dei depositi, e continuerà a farlo. Inoltre, ALIPH è a stretto contatto coi suoi partner per mettere a punto un programma di supporto di emergenza rivolto ai professionisti del patrimonio.
“Dal momento che una terribile guerra infuria in Ucraina”, dichiara Valéry Freland, direttore esecutivo di ALIPH, “i nostri pensieri vanno in primo luogo e soprattutto alle vittime e al popolo ucraino. Tuttavia, la nostra missione di proteggere l’eccezionale patrimonio culturale del paese, che rappresenta anche l’anima di questa nazione che combatte, rimane cruciale. ALIPH sta affrontando questa crisi con lo stesso spirito che ha guidato le operazioni della Fondazione fin dalla sua creazione cinque anni fa: in particolare, per avere un impatto, si tratta di agire in modo concreto e agile al fine di proteggere questo patrimonio unico e i suoi professionisti. Al momento, stiamo affrontando una gara contro il tempo”.
ALIPH è stata fondata nel 2017, e si pone l’obiettivo di proteggere il patrimonio culturale nelle zone di conflitto e nelle zone dove le guerre sono cessate, in situazioni post-conflitto. Finora ha agito soprattutto in Medio Oriente e nel Sahel. ALIPH è una fondazione nata da una collaborazione pubblico-privata che riunisce vari paesi e diversi donatori privati. È un’organizzazione di carattere internazionale, con sede a Ginevra in Svizzera, e finora ha supportato più di 150 progetti in 30 paesi, tra i quali l’Iraq, lo Yemen, il Mali, l’Afghanistan, il Sudan, la Libia, la Siria, in quattro continenti. ALIPH lavora finanziando progetti che prendono vita nel territorio, in collaborazione con i partner, le autorità e le comunità locali. L’idea che anima la fondazione è che la protezione del patrimonio culturale contribuisca alla pace e allo sviluppo sostenibile.
Nella foto, le rovine di Chersoneso Taurica, vicino alla città di Kherson in Ucraina. Foto di Dmitry A. Mottl
Ucraina, stanziati 2 milioni di dollari per il patrimonio culturale |