A Trieste, il Comune decide di chiudere tutti i luoghi della cultura (musei, biblioteche, sale espositive) per ben quattro giorni, da venerdì 22 fino a lunedì 25 ottobre, per timori legati alle manifestazioni dei no green pass. L’annuncio era stato dato giovedì: poi, com’è noto, le manifestazioni sono state annullate e la protesta è continuata con un presidio in piazza Unità d’Italia. Ciò nonostante, musei e biblioteche sono rimasti comunque chiusi.
Porte chiuse, dunque, al Museo Revoltella, al Museo di Storia Naturale, al Museo d’Arte Orientale, al Museo Schmidl, al Museo Sartorio e in diversi altri importanti centri della cultura cittadina. L’idea del Comune non è stata seguita da altri enti: il Castello di Miramare, museo statale, è rimasto regolarmente aperto e così anche il Museo della Comunità Ebraica di Trieste, privato. Molti i disagi per i gruppi e i singoli che avevano programmato il loro viaggio da tutta Italia e si sono dunque trovati costretti a passare un fine settimana a Trieste senza cultura: molti hanno optato per il Castello di Miramare, che ha registrato oltre mille accessi nella giornata di sabato. E adesso la domanda è se fosse davvero necessario chiudere tutti i luoghi della cultura.
Il Comune di Trieste chiude tutti i musei causa manifestazioni dei no green pass |