Torna a Milano MIA Photo Fair, l'appuntamento internazionale dedicato alla fotografia in Italia


Dall’11 al 14 aprile a Milano, torna MIA Photo Fair, la fiera d’arte dedicata alla fotografia in Italia organizzato da Fiere di Parma. Tema di questa 13° edizione è il cambiamento. 

Dall’11 al 14 aprile 2024 presso Allianz MiCo di Milano si terrà la 13ª edizione di MIA Photo Fair, l’appuntamento internazionale d’arte dedicato alla fotografia in Italia organizzato da Fiere di Parma. Rispetto dell’ambiente, valorizzazione del femminile, identità e forza della comunità: queste alcune  delle tematiche che e gallerie presenteranno in questa nuova edizione. La sezione principale, che interpreta il tema scelto per il 2024, Changing, vedrà protagoniste gallerie italiane consolidate, che ritrovano in MIA il loro spazio per incontri e scambi commerciali. Cresce anche la partecipazione internazionale con importanti nuove presenze di gallerie provenienti da vari Paesi, tra cui Stati Uniti, Iran, Paesi Bassi, Francia e Svizzera. Torneranno anche importanti gallerie straniere. Complessivamente, la nuova edizione, diretta dall’Art Director Francesca Malgara, vanterà la presenza di 100 espositori, 8 mostre e progetti speciali, 4 Premi e 70 gallerie provenienti sia dall’Italia che dall’estero. I grandi temi della contemporaneità saranno inoltre protagonisti all’interno delle tre sezioni speciali di MIA Photo Fair.

Novità di questa edizione è la scelta di dedicare una sezione all’area geografica del Mediterraneo. In Oltre i confini del Mediterraneo, curata da Rischa Paterlini, ogni scatto diventa un’opportunità per abbattere barriere e abbracciare la ricchezza delle molteplici prospettive che il Mediterraneo e il Medio Oriente offrono al mondo. Una storia per immagini che intende parlare di connessione, dove la fotografia si trasforma in un potente strumento volta a stimolare una riflessione sull’identità e sulla società. Tra i fotografi esposti Ramak Fazel, Gabriele Basilico con scatti Vintage tratti dalla serie Iran realizzata nel 1970 durante un viaggio verso Kabul. Le foto in mostra spaziano poi dai performer circensi nei Paesi a maggioranza musulmana di Johanna-Maria Fritz, ai concetti di identità e femminilità della visual artist egiziana Najla Said, che crea rappresentazioni alternative e decolonizzate dell’essere donna in una società patriarcale. In mostra anche la fotografa russo svedese Xenia Nikolskaya che documenta l’architettura coloniale dell’Egitto. Beyond Photography - Dialogue èi invece la sezione curata da Domenico de Chirico e dedicata a gallerie nazionali e internazionali che presentano un confronto tra una proposta fotografica monografica e un’espressione artistica alternativa, come scultura, installazione, pittura, performance e video. In questa prospettiva, due artisti in particolare, il fotografo Eugene Shishkin e il pittore Alexander Augusta, presentano il loro lavoro. Entrambi esplorano la bellezza delle esperienze quotidiane e del mondo interiore. Le opere di Alexander Augusta, esposte nella sua prima mostra in galleria a Lugano dal titolo Emotional Anatomy, sono dipinti e disegni che rappresentano le sue emozioni, integrando corpi e fiori in ogni opera. La sezione Reportage Beyond Reportage, curata da Emanuela Mazzonis di Pralafera, offre poi al pubblico un viaggio visivo attraverso le immagini di fotografi provenienti da diverse generazioni e paesi, molti dei quali presentati per la prima volta a Milano. Quest’anno la sezione si concentra sul cambiamento del paesaggio, esaminando i diversi fattori che ne hanno influenzato l’aspetto e la struttura. All’interno di questa sezione, troviamo diverse prospettive: Anne de Carbuccia, fotografa e attivista, presenta un racconto sullo scioglimento irreversibile dei ghiacciai e sui tentativi umani di mitigare questo processo; J. Henry Fair esplora l’inquinamento ambientale che minaccia i paesaggi marini e terrestri; le visioni aeree immersive di Jeffrey Milstein offrono invece uno sguardo sulle moderne metropoli, evidenziando il cambiamento del paesaggio urbano; infine, Francesco Zizola presenta un progetto che analizza il rapporto tra uomo e natura attraverso il lavoro dei pescatori di tonno nelle acque notturne del Mediterraneo.

I collezionisti italiani saranno invece i protagonisti della mostra La forma delle relazioni, a cura di Rica Cerbarano, giornalista e scrittrice. Con un progetto espositivo dallo studio di architettura Lissoni & Partners, l’esposizione presenta una selezione di oltre 50 opere provenienti da importanti collezioni private italiane. In mostra progetti fotografici che sono il risultato di un legame profondo tra gli autori e i soggetti delle immagini: gli incontri, i confronti, le relazioni e le connessioni sono il punto focale delle opere in mostra e vogliono invitare a riconsiderare i parametri con cui definire la validità di un progetto fotografico, che va oltre l’impatto estetico, il suo valore economico e la ricerca artistica fine a se stessa. MIA Photo Fair ha deciso di omaggiare il fotografo Carlo Bavagnoli (Piacenza, 1932 - Viterbo, 2024), con la personale Bavagnoli e i ritratti: omaggio al maestro del fotogiornalismo, che propone ritratti di artisti, musicisti, intellettuali attraverso i suoi scatti meno conosciuti, per raccontare la forza evocativa di questo artista.

In questa tredicesima edizione, una nuova aggiunta è la sezione dedicata alle istituzioni culturali e alle fondazioni, con il debutto di MuFoCo, il Museo di Fotografia Contemporanea. Qui sono esposte le 10 opere vincitrici della call L’Italia è un desiderio, rivolta a fotografi e artisti visivi under 40. L’esposizione offre un’anteprima della mostra completa che si terrà presso il Mufoco nell’autunno 2024, presentando oltre 70 opere dei 10 progetti selezionati. Deloitte Italia partecipa alla MIA Photo Fair con uno stand dedicato al Photo Grant di Deloitte, un concorso fotografico internazionale promosso da Deloitte Italia con il patrocinio della Fondazione Deloitte, in collaborazione con 24 ORE Cultura e con la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera. Un team di esperti sarà disponibile per offrire una lettura gratuita dei portfolio ai fotografi interessati e per fornire indicazioni su come candidarsi per la Open Call del Photo Grant di Deloitte. Presente anche la Fondazione Sella che presenterà nella mostra Dalla lana alla fotografia. Ritorno alle origini le prime immagini realizzate da Giuseppe Venanzio Sella (1851-1856). Lastre e stampe originali di panorami di montagna di Vittorio Sella (1885-1909), tra i primi a portare la fotografia sulla cima delle montagne. Esposte anche le fotografie di paesaggio del fratello Erminio (1898). Infine lo CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, presenta una mostra dal titolo Fotograf(i)e che cambiano curata da Cristina Casero, con le fotografie che Anna Candiani, Carla Cerati, Marzia Malli, Paola Mattioli, Giovanna Nuvoletti, realizzarono a Milano negli anni Sessanta e Settanta, documentando eventi collettivi come le manifestazioni politiche, gli scioperi, le campagne referendarie su divorzio e aborto, da un punto di vista alternativo all’informazione ufficiale. La Fondazione Francesca Rava, che dal 2000 aiuta l’infanzia e l’adolescenza, le donne fragili, in Italia, in Haiti e nel mondo, è socio di beneficenza della XIII edizione MIA Photo Fair e presenta ANOTHER WORLD_ triple layer art, progetto creativo di Marco Salom, visual artist, regista, compositore e volontario della Fondazione Francesca Rava, a cura di Clelia Patella e realizzato con la Galleria Votto. I soggetti delle opere sono donne che hanno superato grandi ostacoli e ne portano fiere i metaforici segni sulla pelle. Fondazione Luciana Matalon, proporrà una selezione di scatti tra i quali la mostra QUEEN UNSEEN | Peter Hince. Anche Le Stanze della Fotografia saranno presenti a MIA Photo Fair. La Maison orologiera svizzera Eberhard & Co. sostiene a MIA Photo Fair il National Museum of Women in the Arts con il progetto New Worlds: Women to Watch 2024  rappresentato quest’anno da Irene Fenara

La tredicesima edizione di MIA Photo Fair presenta inoltre anche un nuovo programma di talk curato dal giornalista e scrittore Michele Smargiassi. Questo ciclo di incontri mira a coinvolgere un pubblico più vasto nella fiera, consentendo riflessioni sulle trasformazioni in corso nel mondo della fotografia. Il programma culturale include una serie di conversazioni con i protagonisti della fotografia, tra cui Anne de Carbuccia, fotografa, regista e attivista, e l’artista Emeric Lhuisset, con particolare attenzione alla sua opera “From far away, I hear the Cossacks”. Altri nomi che prenderanno parte agli incontri includono Demetrio Paparoni, Francesco Tedeschi e Ljubodrag Andric.

Sono inoltre diversi i riconoscimenti distribuiti: si parte dal Premio BNL BNP Paribas, un riconoscimento tangibile attribuito al miglior artista selezionato tra coloro che espongono le proprie opere attraverso le gallerie d’arte. BNL BNP Paribas si è impegnata negli ultimi decenni nella promozione degli artisti contemporanei, sottolineando l’importanza di investire in cultura per uno sviluppo sociale sostenibile. La fotografia vincitrice sarà acquisita da BNL BNP Paribas e l’artista entrerà a far parte della collezione della Banca, che negli anni si è arricchita anche delle opere premiate nelle edizioni precedenti, contando attualmente circa 6.000 lavori. Il Premio IRINOX SAVE THE FOOD, giunto alla sua terza edizione e curato da Claudio Composti presenterà una serie di progetti fotografici incentrati sul tema del cibo e dello spreco alimentare. Questa mostra sarà esposta anche a Parma presso il Complesso di San Paolo nell’ambito di CIBUS OFF, il Fuori Salone di CIBUS, la più importante manifestazione in Italia dedicata all’agroalimentare. Inoltre, grazie alla collaborazione tra MIA Photo Fair e Yeast Photo Festival di Matino/Lecce, l’opera di uno dei 15 finalisti del premio IRINOX SAVE THE FOOD verrà selezionata dalla direttrice artistica Edda Fahrenhorst per essere esposta alla terza edizione del festival della fotografia salentino, che si terrà a partire da settembre 2024. Il Premio intitolato “Welcome to my Unknown”, dedicato agli under 35 e curato da Erik Kessels, artista olandese, è pensato per esplorare la creatività degli artisti giovani che utilizzano la fotografia come linguaggio artistico, sia analogica che digitale.

MIA Photo Fair ospiterà per la prima volta Il Manifesto dell’Abitare, partner dell’evento, che presenterà la seconda edizione della sua Collettiva di Architettura all’interno di una lounge dedicata. Questa lounge sarà in grado di catturare le emissioni di CO2 grazie a una speciale vernice, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale. Questa unione tra Architettura e Fotografia nasce dalla volontà di MIA Photo Fair e Manifesto dell’Abitare di promuovere una contaminazione culturale, unendo diverse forme di espressione artistica. Per interpretare il tema Changing, è stata scelta l’acqua come l’elemento della natura che meglio rappresenta il cambiamento. Questo sarà il filo conduttore che lega i progetti degli studi di architettura esposti nella collettiva.

“Le fiere sono meta-storiche”, ha affermato Ilaria Dazzi, Exhibition Director Manager di MIA Photo Fair, “figlie del proprio tempo. Stanno e servono nel mondo, in mezzo alle persone. Non è possibile pensare di poter rimanere in una sorta di bolla. C’è una tendenza da parte di fotografi di tutto il mondo a utilizzare la macchina fotografica come strumento di documentazione e di denuncia. È giusto che il pubblico, attraverso progetti fotografici di grande qualità, possa trovare, insieme alla possibilità di acquisto, anche l’occasione di approfondire i grandi temi della contemporaneità. In questo senso credo che una fiera come MIA possa essere non solo luogo di business, ma anche occasione per incontrare prospettive diverse dalle nostre”. 

Immagine: Bruno Veiga, Deserto Vermelho (Red Desert) (2016; Digital photography - Archival pigment ink print, 100 x 150 cm). Courtesy TOBE Gallery, Budapest

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