Presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è tornata visibile al pubblico, nella sala dei Bronzi, la Testa di Porticello. L’opera era in mostra fino a settembre 2018 alla Venaria Reale di Torino.
Si tratta di una testa che raffigura un uomo maturo con una lunga barba e una ricca capigliatura trattenuta da una benda, in origine appartenente a una statua bronzea di dimensione superiori al naturale. L’opera risale alla prima metà del V secolo a.C. e si notano influenze attiche e peloponnesiache.
La Testa in bronzo faceva parte del carico di una nave affondata tra il V e il IV secolo a.C al largo della costa calabrese; venne recuperata nel 1969 nelle acque di Porticello, ma poi subito trafugata e immessa sul mercato antiquario, arrivando all’Antikenmuseum di Basilea, senza mai essere esposta. Fino a quando è stata acquisita dal Museo Archeologico di Reggio Calabria.
L’intervento di restauro è stato condotto da Giuseppe Mantella, con la collaborazione di Flavia Gazineo e Antonella Aricò, sotto la direzione di Carmelo Malacrino.
Torna al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria la Testa di Porticello |