Proprio nel giorno di San Valentino, torna in Italia la statua raffigurante Afrodite, dea dell’amore, risalente al I secolo dopo Cristo e rubata da un’aula dell’Università di Foggia nell’Agosto del 2011.
Le indagini sono partite dal 2013, quando era stata notata la messa in vendita, da parte di una casa d’aste bavarese, di un reperto dalla chiarissima origine italica. Il confronto con le foto della Banca Dati dei beni culturali rubati permise ai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale di identificare l’oggetto.
Con la collaborazione della polizia tedesca, è stato scovato un trafficante tedesco ed un intero traffico di tesori archeologici. Il venditore della statua di Afrodite, infatti, è un uomo di Ladispoli, in provincia di Roma, che gestiva una sorta di supermercato di reperti sia scavati illegalmente che rubati. Un secondo personaggio, suo complice, si occupava delle consegne all’estero, in particolare al mercante tedesco che, a sua volta, rivendeva tutti i preziosi sul mercato nero.
Il contrabbandiere tedesco, hanno spiegato gli investigatori, veniva spesso in Italia per valutare reperti scavati di frodo e scegliere i pezzi migliori da rivendere in Germania. Già nel 2016, tutti i protagonisti di questa vicenda, sono stati arrestati e nello stesso tempo sono stati recuperati oltre 2.500 reperti. Mancava all’appello solo la bella Afrodite, dal valore commerciale di 350 mila euro, che è stata finalmente restituita in questi giorni grazie ad una rogatoria internazionale avviata dalla Procura della Repubblica di Roma. Quanto prima, assicurano gli investigatori, la scultura potrà di nuovo essere esposta e ammirata.
Torna in Italia la statua di Afrodite rubata a Foggia |