La Terrazza delle Stelle sul Monte Bondone è sito UNESCO connesso al cielo


La Terrazza delle Stelle, a circa 1500 metri di quota sul Monte Bondone, entra nel registro mondiale UNESCO dei “siti connessi al cielo”. Qui ogni anno dal 2001 il MUSE – Museo delle Scienze di Trento offre esperienze di osservazione astronomica a migliaia di persone.

La Terrazza delle Stelle, a circa 1500 metri di quota sul Monte Bondone, entra nel registro mondiale UNESCO dei "siti connessi al cielo". È un luogo che si presta all’osservazione del cielo grazie al limitato inquinamento luminoso, all’aria tersa e priva di smog. Qui ogni anno dal 2001 il MUSE – Museo delle Scienze di Trento offre esperienze di osservazione astronomica a migliaia di persone.

“L’importanza di questo riconoscimento”, spiegano il direttore del MUSE Michele Lanzinger e Christian Lavarian, mediatore culturale dell’Ufficio programmi per il pubblico del MUSE (Ambito Astronomia) e responsabile della Terrazza delle Stelle, “premia il lavoro e la passione dedicati alle attività astronomiche, e non solo, svolte presso la sede territoriale del MUSE in tutti questi anni grazie alla collaborazione di tante realtà del territorio: il Comune di Trento, l’APT, l’Azienda forestale di Trento e Sopramonte, la Proloco del Monte Bondone, l’associazione Gallo Cedrone, il conservatorio Bonporti di Trento, l’associazione astrofili Trentini e molti altri. Il Monte Bondone è da sempre luogo privilegiato per l’osservazione delle stelle: tante persone appassionate di astronomia e di natura hanno percorso negli anni le sue strade per arrivare alla piana delle Viote, posizionare i propri telescopi e ammirare la volta celeste”.

“Trento è una città che ’alza lo sguardo’ non solo per ammirare la verticalità delle sue torri o i preziosi dipinti che il Cinquecento ha tramandato fino a noi tra le vie del centro storico. Trento ’alza lo sguardo’ anche per contemplare il mistero del firmamento e l’immensità della volta celeste, che grazie agli strumenti messi a disposizione dall’osservatorio astronomico possono essere conosciuti, studiati e ammirati da ricercatori, appassionati o turisti”, ha affermato l’assessora alla cultura e al turismo Elisabetta Bozzarelli. “L’inserimento nel registro mondiale Unesco dei ’siti collegati al cielo’ è un riconoscimento di grande valore per la nostra città, capoluogo urbano alpino che con i suoi 2mila metri di dislivello ha nel suo territorio una località, il Monte Bondone, incontaminata e con un grande valore naturalistico. Se Trento ottiene questi importanti riconoscimenti è grazie al MUSE, che con competenza scientifica e preparazione dei ricercatori e collaboratori, pone oggi un nuovo tassello non solo tra i riconoscimenti ma soprattutto in nuove possibilità di sviluppo e ricerca”.

Alla fine degli anni Novanta nacque l’idea, a Trento, di condividere momenti notturni in alta montagna con un pubblico più vasto, creando un calendario di attività dedicate all’osservazione celeste. Venne presto identificato un luogo adatto allo stazionamento dei telescopi: una vecchia casamatta in cemento armato, immersa nella conca delle Viote di Monte Bondone, che, in alcuni punti, superava il metro e mezzo di spessore, con una larghezza di 20 metri e una lunghezza di 13 metri. Il manufatto era utilizzato in passato per esercitazioni militari di tiro a segno che impiegavano alcuni cannoncini collocati all’interno della struttura e un carro armato Sherman posizionato all’entrata ovest dell’edificio per colpire le sagome mobili fissate su carrelli trainati da una piccola motrice che si spostava sulla strada ferrata realizzata alla base della Val d’Eva, ai piedi delle Tre Cime del Monte Bondone. Diventata sede periferica dell’allora Museo Tridentino di Scienze Naturali, nel corso degli anni l’osservatorio si è arricchito di strumenti e attività fino ad assumere nel 2010 le l’aspetto attuale.

Oggi una grande cupola in acciaio lucidato crea un effetto specchio su cui si riflette il panorama di giorno e di notte, come metafora del rapporto tra cielo e terra. Sul monte Bondone l’inquinamento luminoso è limitato e l’intera area è protetta da una legge regionale sull’inquinamento luminoso. Il risultato è un cielo scuro e limpido di alta montagna, che permette di utilizzare così potenti telescopi (il principale è un riflettore newtoniano con diametro di 80 centimetri) per osservare in profondità le meraviglie del firmamento: costellazioni e pianeti, la Via Lattea, stelle doppie colorate e ammassi, nebulose, galassie. Speciali telecamere collegate ai telescopi mostrano le caratteristiche più evanescenti di questi oggetti con una risoluzione molto elevata, che può sfuggire anche a un’osservazione attenta. Durante il giorno, con strumenti e filtri speciali, è possibile osservare in completa sicurezza il volto del Sole. L’osservatorio è incastonato nella conca delle Viote, sul Monte Bondone, un’oasi naturalistica per chi ama la montagna, le attività all’aria aperta e il turismo lento, con una bassa impronta ecologica e accessibile a tutti. Durante la stagione estiva la Terrazza delle Stelle si anima con osservazioni astronomiche, sia diurne che notturne, concerti, eventi e spettacoli, attività per i più piccoli. A pochi passi dalla Terrazza delle Stelle, sorge il Giardino Botanico Alpino, un’altra sezione storica del MUSE, dedicata alla flora e alla biodiversità d’alta quota: insieme offrono una gamma di attività culturali di alto livello sulla montagna di Trento.

Per le attività dell’estate 2023 tutte le date e gli orari sono consultabili sul sito www.muse.it

Foto: MUSE

La Terrazza delle Stelle sul Monte Bondone è sito UNESCO connesso al cielo
La Terrazza delle Stelle sul Monte Bondone è sito UNESCO connesso al cielo


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