La Tomba degli Scudi, che contiene delle pitture murali che rappresentano uno dei più grandi capolavori dell’arte etrusca, rinasce grazie ad un intervento di restauro avviato nel 2016 e condotto da Maria Cristina Tomassetti e Chiara Arrighi sotto la supervisione della Soprintendenza, che ha permesso di salvare l’apparato pittorico ancora esistente della camera centrale della tomba e di riportare alla luce figure, iscrizioni e dettagli mai visti prima. La tomba è stata resa fruibile al pubblico durante i lavori di restauro grazie ad alcune visite guidate straordinarie a cura della Delegazione FAI di Viterbo per mostrare ai visitatori le fasi del recupero e le tecniche utilizzate.
Il restauro è stato presentato a Tarquinia nella mattina di sabato 15 settembre 2018 dalla vice sindaca Martina Tosoni e alla presenza di Margherita Eichberg, soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma.
“Tarquinia ha un ruolo importante nella storia dell’archeologia”, ha detto Eichberg. “Valorizzare una tomba tutta decorata che ci apre le porte in un mondo lontano nel tempo è qualcosa di straordinario. Il nostro prossimo intervento sarà quello di realizzare una galleria che consenta di visitare la tomba nella sua interezza, e apprezzare nell’interno le pareti dipinte”.
La Tomba degli Scudi risale al IV secolo a.C. e si trova nella Necropoli etrusca dei Monterozzi a Tarquinia (VT), sito nominato nel 2004 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco insieme alla Necropoli di Cerveteri. Nel 2014 la tomba che celebra le virtù dei Velcha, è stata votata da 5.681 persone in occasione della settima edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, rendendo possibile il restauro.
Nell’immagine, dettaglio di una delle pitture murali della Tomba degli Scudi a Tarquinia
A Tarquinia restaurata la Tomba degli Scudi, capolavoro dell'arte etrusca |