Il mondo delle aste è stato interessato ieri, 3 dicembre 2018, da un fatto insolito, e forse unico nella storia del mercato italiano: l’asta Arte Moderna e Contemporanea di Pandolfini è stata caratterizzata dall’intervento della Soprintendenza di Roma che ha sottoposto a dichiarazione di eccezionale interesse storico-artistico tutti i lotti in catalogo che erano contrassegnati con la provenienza di un’importante azienda italiana. Si trattava di 57 lotti (sui 111 in asta), vincolati come una unica eccezionale collezione dalla Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali. Questo nucleo, si legge in una nota, “rappresenta la tangibile testimonianza di una delle più interessanti operazioni di mecenatismo industriale illuminato nell’Italia che si affacciava agli anni del boom economico”, e la vendita è stata bloccata “perché le opere elencate si configurano come una collezione d’arte dalle specifiche e ben peculiari caratteristiche rivestendo un eccezionale interesse per le circostanze che ne hanno determinato la formazione e per la molteplicità degli ambiti interdisciplinari implicati”.
“Anche se per noi naturalmente questa situazione ha comportato da un lato il ritiro dalla vendita di tutte le opere coinvolte”, ha dichiarato l’Amministratore delegato di Pandolfini, Pietro De Bernardi, “con evidenti problemi di ordine economico e organizzativo, dall’altro le motivazioni con cui la Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali ha provveduto ad avviare il procedimento di dichiarazione di eccezionale interesse culturale ci rendono orgogliosi di aver gestito e presentato una collezione così importante per il panorama culturale Italiano”. Le altre opere sono invece andate regolarmente in asta.
Nella foto, una delle opere dell’asta: Renato Mambor, Uomini timbro (1963; timbri su carta, 70 x 50 cm)
Aste, Soprintendenza blocca vendita di 57 lotti da Pandolfini, ritenuti unica eccezionale collezione |