Qualche polemica sui social in vista di un evento che si terrà a Siena questo fine settimana: il 2 e il 3 dicembre è infatti in programma il “Mercato Grande”, una sorta di mercatino natalizio che si tiene da diversi anni (dal 2009, per la precisione) in piazza del Campo e che vede la presenza di decine di espositori (quest’anno ne sono attesi circa 150). Non si tratta però di un mercatino di Natale a imitazione di quelli tirolesi e altoatesini che si vedono in gran parte d’Italia: il “Mercato Grande” è nato con l’idea di rievocare il mercato quotidiano che nel Medioevo si teneva proprio in piazza del Campo, e che il sabato solitamente si allargava a includere i commercianti che venivano da fuori città a piazzare la loro merce (e proprio il mercato del sabato era detto il “mercato grande”). Per essere il più possibile vicino al mercato antico, il Mercato Grande odierno è stato studiato con la consulenza di uno storico (Maurizio Tuliani), e prevede che ogni banco sia fatto in un certo modo (si tratta di banchetti di legno sormontati da una semplice tendina bianca, che ricreano dunque le bancarelle dei tempi antichi), e anche sui generi messi in vendita c’è un’attenta disciplina, con la merce sistemata entro settori che rispettano la disposizione del mercato antico, e che seguivano l’andamento della piazza.
Tutto bene, fino a quest’anno: durante l’allestimento dell’edizione di quest’anno del Mercato Grande, infatti, sono nate delle polemiche poiché, a quanto pare, l’appuntamento subirà una trasformazione. Non più dunque un mercatino come quello degli anni scorsi, con l’obiettivo di dare un’idea dell’antico mercato medievale, ma un evento che vedrà anche qui la presenza delle casette alpine che ormai si vedono ovunque. Insomma, sembrerebbe proprio che il Mercato Grande quest’anno perderà la sua specificità e si omologherà a tanti altri mercatini che si vedono su e giù per l’Italia. Di qui, le critiche sul web.
“No, per piacere, questo orrore no! E no!”, scrive sul proprio profilo Facebook Gabriella Piccinni, già docente di Storia Medievale all’Università di Siena. “Il mercato sul Campo era stato pensato con bancarelle delicate, tende bianche, costruito con un certo rigore filogico, distribuite nello spazio con rispetto della storia e dell’estetica sul disegno dei mercati antichi, con consulenze competenti come quella di Maurizio Tuliani. Cosa abbiamo fatto di male per meritarci queste casette dozzinali?”. Il post ha ricevuto decine di commenti, per lo più in accordo con questa posizione, ma qualcuno prova anche a darsi una spiegazione: le bancarelle modello tirolese, pur non essendo contestualizzate, garantiscono più riparo dal freddo per i commercianti, e sono più adatte a ospitare i prodotti, che non necessitano più di essere riportati nei furgoni degli ambulanti di sera per poi essere riposizionati al loro posto la mattina (operazione inevitabile con le bancarelle “medievali”). Insomma, sembra che la ratio del cambiamento sia la comodità per i commercianti: meno filologia, ma più praticità.
Tuttavia il problema, secondo qualche commentatore, è che così Siena non avrà più il suo “Mercato Grande”, unico in Italia, ma un mercatino di Natale simile a tanti altri. Valeva la pena? In città si anima la discussione...
Siena, polemica per il Mercato Grande: da mercato filologico diventa mercatino tirolese |