Si è tenuto oggi il primo incontro con la stampa di Vittorio Sgarbi nelle vesti di nuovo presidente del MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Sgarbi era stato nominato lo scorso febbraio come presidente dell’importante istituto trentino, e durante l’incontro ha dichiarato di voler prendere il nuiovo incarico “con molto spirito di responsabilità, consapevole delle peculiarità del Mart e del Trentino. La maggiore autonomia e l’amministrazione fresca ed efficiente di questo territorio, la posizione geografica invidiabile hanno permesso al Mart di essere oggi il museo italiano con l’identità più distinta e la collezione più ricca. Il Mart è nato forte: ha sempre fatto e fa mostre grandi e importanti”.
Sgarbi ha subito proposto che le collezioni permanenti del Mart diventino gratuite per tutti e sempre: “il museo”, ha affermato, “deve essere la casa dei cittadini, una casa aperta sempre, come avviene a Londra e in molti altri luoghi del mondo”. Il biglietto a pagamento potrebbe rimanere come titolo legato alle mostre temporanee che hanno costi di gestione, trasporto, organizzazione e promozione. Gli italiani, si augura Sgarbi, “dovrebbero frequentare i musei come frequentano i ristoranti”, ovvero con continuità. E proprio sui ristoratori e sugli albergatori Sgarbi punta molto: saranno i primi ambasciatori del territorio e del museo di cui potranno acquistare biglietti per i propri ospiti o favorire, con modalità da definire, “una bigliettazione che coinvolga chiunque passi in città e che gli faccia capire che non può mancare la visita al Mart!”.
Obiettivo di Sgarbi è quello di fare rete non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale: “ogni cosa che faremo”, ha detto, “dovrà ridondare in una dimensione nazionale e internazionale”. E sul “cosa faremo”, il neopresidente ha già le idee chiare: ha lanciato la proposta per una mostra su Antonio Canova e il moderno, aprendo a una collaborazione con la Fondazione Canova di Possagno, di cui è già presidente. Ma non solo: idee per una mostra sulla cosiddetta arte degenerata (“gli artisti invisi dal nazismo come Picasso, Kandinskij, Braque, Chagall”, ha spiegato, “sono stati nobilitati al punto di diventare la conditio sine qua non per l’arte contemporanea come oggi la intendiamo. L’arte contemporanea nasce quando Hitler tenta di ucciderla”) e un’altra ancora sulla storia della fotografia. Infine, Sgarbi ha proposto una sede dedicata per le opere di artisti trentini come Paolo Vallorz, Luigi Bonazza e Umberto Moggioli.
Vittorio Sgarbi si insedia come nuovo presidente del MART. “Voglio le collezioni gratis come in Inghilterra” |