In occasione del cinquantesimo anno dal furto della Natività di Caravaggio dall’oratorio di San Lorenzo a Palermo (era la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969), pubblichiamo un video che include un intervento dello storico dell’arte Vittorio Sgarbi sulle circostanze del furto. Le dichiarazioni non erano ancora state prese in considerazione dalla stampa: il video è tratto da un paio di incontri organizzati da Panorama d’Italia: I tre Caravaggio, del 27 settembre del 2018 (Roma, chiesa di San Luigi dei Francesi), e Alla scoperta dei tesori nascosti di Palermo, del successivo 10 ottobre (Palermo, Real Teatro Santa Cecilia).
Secondo Sgarbi, il furto della Natività non sarebbe da attribuire alla mafia, come si è sempre creduto. Il celebre storico dell’arte e personaggio televisivo cita fonti anonime che avrebbero segnalato che l’opera non è stata rubata dalla mafia, e che non è neppure andata distrutta. Inoltre, durante il suo intervento, Sgarbi si schiera a favore dell’ipotesi che vuole il dipinto eseguito da Caravaggio a Roma (attorno al 1600) e non in Sicilia.
Nella Natività, ha sottolineato Sgarbi durante l’incontro del Real Teatro Santa Cecilia, vediamo un “Caravaggio euforico, nel pieno della gloria, con una richiesta che gli viene dalla Sicilia di inviare, come avrà inviato per via di nave, questo capolavoro in cui si vede il san Lorenzo bellissimo con la sua dalmatica a richiamare l’oratorio, e poi il tema della Natività con una delle figure più incredibili che la pittura abbia mai concepito, cioè un san Giuseppe con i capelli bianchi corti e forse anche dei tatuaggi, che sembra David Bowie”.
“Io non ho mai visto una figura così”, ha aggiunto Sgarbi, “perché non lo vedi di faccia, ti gira le spalle, ha i capelli tagliati corti, tutti bianchi ma è sicuramente non un vecchio e, preso atto che dovrebbe essere la figura di san Giuseppe, è tra le figure più originali e anomale di questa figura che normalmente viene rappresentata con la barba, con un uomo anziano, secondo le categorie... poi ha, vedete, dei pantaloni attillati come dei collant, si vede male perché la fotografia non voleva richiamare il dipinto di Caravaggio ma gli stucchi di Serpotta”. Di seguito, il video con le dichiarazioni sulla Natività (qui invece il link per il video integrale dell’incontro di Roma) e le trascrizioni delle affermazioni di Sgarbi sul furto del dipinto.
“A Siracusa [...] farà il quadro più terribile, più tragico, in cui sentiamo che il Male è più forte del Bene, che è il Seppellimento di santa Lucia, un’opera formidabile, del 1608, che credo sia la più terribile delle opere di Caravaggio. Nel frattempo aveva dipinto, da Roma, l’opera che ha una leggenda, di cui l’ultimo film di Andò parla, che è il... furto del 1969 della Natività per l’oratorio di San Lorenzo. Di una cosa possa darvi, da oggi, dopo un incontro che ho fatto, una certezza: che Rosy Bindi [fino al 22 marzo 2019 Presidente della Commissione parlamentare antimafia, ndr] ha sempre torto, e che il furto della Natività non si deve alla mafia. Non solo, ma che il dipinto esiste e fra poco potrà riapparire. Non rubato dalla mafia: il dipinto leggendario della mafia, di Totò Riina, era una bugia che le varie Commissioni hanno perpetrato. Io oggi ho incontrato una persona che mi ha dato dei segnali che mi confortano a pensare non solo che l’opera non è stata distrutta, come qualche pentito ha detto, ma che non è stata rubata dalla mafia. Si tratta di una vicenda comunque legata alle leggende e che è un altro segnale che anche nei furti, anche nelle vicende della vita, delle opere di Caravaggio, c’è qualcosa di strano. Il più importante dipinto rubato, leggendario anche in questa dimensione del Male, è un dipinto di Caravaggio; qualcosa che carica la sua leggenda umana e artistica, anche di questo mistero mafioso, criminale, di cui tutti hanno parlato”.
Sgarbi: “La Natività di Caravaggio non è stata rubata dalla mafia. E presto riapparirà” |