Sono sei i siti italiani candidati al Marchio del patrimonio europeo 2021, i cui progetti sono stati regolarmente trasmessi al Segretariato generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. I termini per la presentazione delle candidature si sono chiusi lo scorso 2 novembre, come stabilito dal bando.
Tra questi, due siti archeologici, ovvero il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli (Roma), di pertinenza dell’Istituto autonomo MiBACT Villa Adriana e Villa d’Este, e l’Area archeologica di Paestum, afferente al Parco archeologico di Paestum e Velia.
Candidati sono inoltre il centro storico di Sarzana e due luoghi della memoria: il Parco letterario Ernst Bernhard – Campo di internamento Ferramonti di Tarsia, la cui candidatura è stata avanzata dal comune di Tarsia (Cosenza), e quello di Ventotene, avanzata dallo stesso comune in provincia di Latina.
Per la prima volta si è candidato anche un sito tematico nazionale, chiamato Terre d’acqua, terre nell’acqua. Delta del Po e Venezia, coordinato dal Parco Regionale Veneto del Delta del Po, che comprende i Musei archeologici nazionali di Adria (Rovigo), di Altino con la relativa Area archeologica (Quarto d’Altino, Venezia), e di Venezia, tutti afferenti alla Direzione regionale Musei del Veneto MiBACT, nonché il Museo civico Delta antico di Comacchio (Ferrara).
Entro l’8 febbraio 2021 la Commissione ministeriale valuterà i siti migliori dal punto di vista della rilevanza europea, della qualità progettuale e della capacità operativo-gestionale, al fine della presentazione delle candidature, fino a un massimo di due, alla Commissione europea entro il 1° marzo 2021.
Solo un sito potrà essere infine insignito del riconoscimento.
Nell’immagine, la Cattedrale di Sarzana
Marchio del patrimonio europeo 2021: sei siti italiani candidati |