La pala d’altare “Immacolata Concezione” del Bronzino (Firenze, 1503 - 1572), realizzata tra il 1570 e il 1572, è tornata al suo posto nella Chiesa della Beata Vergine Maria Regina della Pace a Firenze in seguito ad un lavoro di restauro svolto con il supporto diagnostico di ENEA e CNR dal quale sono emersi alcuni particolari inediti dell’opera di uno dei più celebri pittori del manierismo italiano.
L’ENEA, nello specifico, ha effettuato la diagnostica sui pigmenti, sia quelli relativi alla materia pittorica originale che quelli presenti nelle ridipinture che si sono stratificate sul dipinto in passati interventi. Queste analisi hanno quindi permesso ai restauratori di conoscere le tecniche del Bronzino che, rispetto alle sue opere giovanili, ha utilizzato in questa tavola una gamma di pigmenti molto ridotta e materie prime del tutto comuni, come l’azzurrite al posto del ben più prezioso azzurro lapislazzuli. Inoltre gran parte del cielo e dei volti santi erano stati completamente ridipinti nel corso dei secoli per mascherare lo stato di degrado degli originali, con un risultato molto lontano dalla pittura cinquecentesca.
Claudio Seccaroni, ricercatore del Laboratorio Tecnologie per l’Innovazione Sostenibile dell’ENEA, ha spiegato: "Anche per questo restauro il nostro laboratorio ha messo in campo le analisi XRF (X Ray Fluorescence Analysis), tecnica di indagine non distruttiva che consente una valutazione semiquantitativa degli elementi chimici presenti su una superficie pittorica".
Restaurata l'Immacolata Concezione del Bronzino: ecco i particolari inediti emersi |