Si sono svolti ieri, lunedì 13 agosto 2018, i funerali di Pietro Bellasi, studioso di sociologia e antropologia dell’arte. Scomparso a Milano nella notte tra il 10 e l’11 agosto, Bellasi è stato trovato morto nel letto della casa meneghina di foro Bonaparte dalla moglie, Katerina Papageorgiou, greca di nascita e di fede ortodossa. Per questa ragione i funerali si sono svolti nella chiesa ortodossa di San Basilio Il Grande, al civico 35 di via Sant’Isaia.
Pistoiese di origini ticinesi, Bellasi ha dedicato la sua vita all’insegnamento e alla divulgazione, con le arti visive, il loro impatto sull’uomo e sulla società e le loro implicazioni morali al centro delle sue riflessioni.
Laureatosi in Sociologia presso la Faculté de Sciences Economiques et Sociales di Ginevra, Bellasi ha insegnato proprio questa materia presso l’Università di Bologna dal 1971 fino al 2004, tenendo anche corsi di Sociologia dell’arte a Scienze della comunicazione pubblica e sociale.
Dopo la pensione, si trasferì a Milano e iniziò a collaborare con la Fondazione Mazzotta, dove era membro della direzione artistica e del comitato scientifico, ideando e curando in Italia e all’estero numerose mostre di tipo socio-antropologico e di arte contemporanea, tra cui “Giacometti e l’arcaico” (Nuoro, 2014), “Corpo, automi e robot” (Lugano, 2010) e “I Giacometti. La valle e il mondo” (Milano e Mannheim, 2000-2001).
Addio a Pietro Bellasi, studioso di sociologia e antropologia dell’arte |