Scivolo gonfiabile in chiesa sotto gli affreschi del Romanino: a Breno è polemica


A Breno (Brescia), nella chiesa di Sant’Antonio, è stato installato uno scivolo gonfiabile sotto gli affreschi del Romanino. Si è trattato di una installazione, volutamente definita provocatoria, di un artista locale. E ovviamente è subito scoppiata la polemica.

L’estate della placida Breno, cittadina di poco più di quattromila abitanti della Val Camonica, in provincia di Brescia, è stata ravvivata dalle feroci polemiche scoppiate dopo che in una delle chiese più belle della zona, quella di Sant’Antonio, è stato montato uno scivolo gonfiabile sotto agli affreschi del Romanino. Quella che può sembrare a tutti un’idea bislacca per arginare il problema della crisi delle vocazioni è in realtà una installazione di un artista locale, Stefano Mendeni (nato nel 1985 in Val Camonica), intitolata Mendeni vs Romanino – Uno scontro interiore. Lo scontro in effetti c’è stato, ma si è rivelato tutt’altro che interiore, visto che lo scivolo gonfiabile ha fatto incazzare praticamente tutti (e con tutta probabilità era proprio questo l’intento): l’amministrazione comunale che si è dissociata, la minoranza che ha chiesto alla maggioranza di riferire, i cittadini di Breno, i devoti, gli appassionati d’arte. L’installazione doveva durare un fine settimana (“Venite e gioite sotto una delle volte dipinte più belle del mondo”: questo l’invito di Mendeni), ma domenica era già stata sgonfiata. Lo stesso però non si può dire delle polemiche che continuano a rincorrersi, anche perché la notizia sta cominciando a uscire dalle cronache locali.

È tuttavia decisamente soddisfatta Patrizia Tigossi, la direttrice della rassegna “Cantieri Culturali”, manifestazione che da qualche anno si tiene nella piazza antistante la chiesa, che ha apertamente parlato di una “provocazione” (ottenendo in risposta da un cittadino sui social: “provocazione ok, arte poca”). “Ritroviamo occhi sconcertati di fronte all’installazione dell’ideatore Stefano Mendeni”, ha dichiarato in una nota. “Che sia una casualità veder prendere vita il fenomeno dell’incomprensione artistica quando mancano gli strumenti per definire valore e pensiero di una scelta non propria? L’unica possibilità che il novello critico può concedersi di cavalcare è la valutazione del rispetto comune. Nel caso dell’installazione in oggetto, la tutela del monumento nazionale, tanto cara ai più, non si è addormentata sulla morbida superficie di uno scivolo di plastica”. Mendeni, dal suo canto, si è limitato a definire un “giocattolone innocente” il suo scivolo, immaginando che il Romanino lo avrebbe accettato in silenzio.

Molto più loquace, invece, l’assessora alla cultura Annita De Zio che si è dissociata dall’intervento e che ha diramato a sua volta una nota: “Siamo perplessi sull’installazione definita artistica”, ha detto, “per un gonfiabile non è un posto adatto la chiesa, monumento nazionale soggetto a vincoli. Questo uso inadeguato mina la credibilità del nostro operato. Non condivido la scelta e mi dissocio come assessore e cittadina”.

L’assessora potrà consolarsi con la pubblicità che Breno sta ottenendo: questa storia ha fatto sapere ai più che nel borgo camuno c’è una chiesa con un capolavoro di Romanino, o semplicemente avrà fatto venir voglia a qualcuno di sfogliare un dépliant sulle bellezze della Val Camonica. Ad ogni modo, c’è da dire che l’idea di Mendeni non è proprio originalissima: qualche anno fa in Inghilterra, a Rochester, nella Cattedrale della città, uno dei monumenti gotici più importanti del paese, venne installato per un mese un campo da minigolf. Un modo per far aumentare interesse nei confronti della religione, si era detto all’epoca. Se poi questo aumento d’interesse c’è stato, non è dato sapere. Ma magari qualcuno avrà... preso appunti.

Nelle immagini: il gonfiabile delle polemiche. Foto di Stefano Mendeni

Scivolo gonfiabile in chiesa sotto gli affreschi del Romanino: a Breno è polemica
Scivolo gonfiabile in chiesa sotto gli affreschi del Romanino: a Breno è polemica


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