Per Eike D. Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, il dopo-virus dovrà condurre anche a un modo diverso di analizzare i risultati dei musei. Lo ha detto stamani a margine della presentazione della mostra monografica su Giovanna Garzoni a Palazzo Pitti, che doveva aprire dal 10 marzo al 24 maggio ma è stata rinviata al periodo 28 maggio - 28 giugno.
“Dal momento iniziale del lockdown”, ha fatto sapere Schmidt, le Gallerie degli Uffizi hanno perso circa 12 milioni: quello che però deve essere chiaro è che anche con il periodo di apertura in arrivo non faremo i numeri degli anni precedenti, saranno molto inferiori. Dal momento della riapertura deve iniziare un conteggio diverso, non si può confrontare i numeri dello scorso anno, ci vuole una analisi non solo dei numeri in assoluto, ma anche a che ritmo, con che marcia possiamo rientrare. Noi rientriamo con la prima marcia; dopo alcuni mesi vedremo come tornare seconda, e via dicendo. Per anni siamo stati fissi in quarta e quinta, adesso si riparte con la marcia più bassa, ma in piena sicurezza, e questo è fondamentale perché ci consente di portare avanti questa macchina preziosissima".
Schmidt ha poi fatto sapere che il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, sarà riaperta la Loggia dei Lanzi, un giorno prima rispetto alla Galleria degli Uffizi, come simbolo di rinascita e di speranza. “Questo due di giugno”, ha detto il direttore, “sarà una festa della Repubblica molto particolare: per questo vogliamo celebrarla con un gesto simbolico di rinascita e speranza, riaprendo al pubblico , un giorno in anticipo rispetto alla Galleria degli Uffizi, la Loggia dei Lanzi in piazza Signoria”. La Loggia dei Lanzi, ha proseguito Schmidt, “è una sala degli Uffizi all’aperto, sempre accessibile. Fa parte degli Uffizi, ma è all’aperto, dunque fa anche parte dello spazio pubblico di Firenze. Chiaramente questo periodo di emergenza anche la Loggia, pur sempre vigilata, è dovuta restare chiusa. Ora la riapriamo, con un questo gesto simbolico, dedicato ed in onore a tutti i fiorentini e a tutti gli italiani”.
Il direttore ha poi speso qualche parola anche in merito alla ripartenza della mostra su Raffaello a Roma, cominciando con “un immenso ringraziamento ai musei di tutto il mondo, ai prestatori che con la loro generosità hanno deciso di lasciare più a lungo tutte le loro opere nella mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale, consentendo al maggior numero di persone possibile di visitare questa esposizione epocale e irripetibile”. La mostra, afferma Schmidt, è al completo in quanto ogni opera è presente. “Il giorno stesso della chiusura, l’8 marzo”, ha dichiarato il direttore degli Uffizi, “ho chiamato subito il presidente di Ales Mario De Simoni e gli ho detto che gli Uffizi avrebbero lasciato le loro circa cinquanta opere a Roma per tutto il tempo necessario, whatever it takes. Ebbene, la stessa solidarietà la abbiamo ricevuta da tanti musei europei, da tutto il mondo e quindi grazie a questa collaborazione, a questa generosità dei nostri istituti fratelli nel mondo, sarà possibile lasciare questa mostra epocale e irripetibile aperta per tutto il periodo dei tre mesi dal 2 giugno al 2 settembre e consentire al maggior numero persone possibile di visitarla”.
Schmidt (Uffizi): “ora basta valutare i musei solo sui numeri assoluti. Ripartiamo a marcia più bassa” |