Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria che si è svolta alla Nuvola di Roma dal 4 all’8 dicembre e che ha scelto di dedicare questa edizione al tema della libertà, ha organizzato domenica 5 dicembre un incontro con Mohamed Hazem Abbas, amico fraterno di Patrick Zaki, l’attivista egiziano rapito e imprigionato da quasi due anni al Cairo e che finalmente ieri, 7 dicembre, è stato scarcerato.
Nel corso dell’incontro Hazem Abbas ha letto quest’importante dichiarazione: “Sono passati quasi due anni da quando Patrick è stato rapito e imprigionato. È in carcere solo perché è un attivista politico e per i diritti umani. Le sue condizioni fisiche e mentali peggiorano ogni giorno di più. Oggi sappiamo che è stato spostato dalla prigione del Cairo a quella di Al Mansura, in preparazione del processo di domani. Abbiamo anche saputo che è stato aggredito e picchiato dalla polizia. Speriamo che la pressione internazionale sia la chiave per il suo rilascio dalla prigione. Per questo chiediamo che tutti siano la voce di Patrick e dei 60mila prigionieri politici in Egitto. Non dimentichiamo l’eroismo di questi combattenti”.
Ieri poi è arrivata la notizia da tanto attesa: la sua scarcerazione. “Patrick Zaki è libero, non può esserci notizia più bella per una Fiera che ha voluto dedicare il proprio ventennale al tema della libertà”, hanno commentato gli organizzatori di Più libri più liberi.
A seguito della sentenza del tribunale del Cairo, Più libri più liberi ha voluto celebrare la scarcerazione del giovane egiziano: alcuni tra i più importanti fumettisti e illustratori presenti in Fiera, tra i quali Zerocalcare, LRNZ, ZUZU, Rita Petruccioli, Antonio Pronostico e Sergio Algozzino, sono stati coinvolti in un’iniziativa speciale, in collaborazione con Bao, Tunuè e Coconino Press. Ogni artista ha realizzato un ritratto di Patrick Zaki.
Oltre a Più libri più liberi, anche la street artist Laika ha realizzato una sua opera alla notizia. Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre l’artista è tonata a Villa Ada, a Roma, nei pressi dell’ingresso dell’Ambasciata d’Egitto per attaccare un nuovo poster con gli stessi protagonisti della sua iconica opera del 2020. Giulio Regeni torna ad abbracciare Patrick Zaki, in una rielaborazione dell’opera precedente. Questa volta però Zaki non indossa più la divisa da carcerato, ma è sempre protetto dall’abbraccio di Giulio Regeni, il quale gli sussurra: “Ci siamo quasi”, e Zaki gli chiede di stringerlo ancora. Davanti ai due, poi, viene raffigurata in giallo la parola araba “innocente”.
“Patrick è uscito ieri dal carcere in cui era rinchiuso dal febbraio 2020. Non è ancora formalmente libero ma è sicuramente un passo avanti importantissimo”, ha dichiarato Laika. “Adesso dobbiamo tenere l’attenzione ancora più alta. Zaki deve essere scagionato da tutte le accuse e tornare definitivamente libero. Non abbassiamo la guardia. Ci siamo quasi”.
Zerocalcare e altri importanti artisti celebrano la scarcerazione di Patrick Zaki |