Scandalo Boccia, l'ex ministro Sangiuliano indagato dalla Procura di Roma

Dopo le dimissioni, i possibili problemi giudiziari. L’ex ministro Gennaro Sangiuliano è infatti indagato dalla Procura di Roma, come rivela stamani il Corriere della Sera in un articolo di Fulvio Fiano. La Procura ha infatti aperto un fascicolo per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio a seguito della denuncia presentata nei giorni scorsi dal deputato Angelo Bonelli di Avs al posto di polizia di Montecitorio. L’indagine segue il fascicolo già aperto dalla Corte dei Conti del Lazio per danno erariale, riguardo l’eventualità che l’ex ministro ministro abbia utilizzato denaro pubblico per le spese dell’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, che seguiva Sangiuliano nelle sue trasferte istituzionali senza però avere alcun incarico ufficiale.

La Procura di Roma trasmetterà stamattina il fascicolo al tribunale dei ministri, che è competente per le azioni compiute dall’ex ministro nell’esercizio delle sue funzioni. Sangiuliano dovrà dunque rispondere sul coinvolgimento di Boccia, con la quale l’ex titolare del Collegio Romano ha ammesso d’aver avuto una relazione sentimentale, nelle attività istituzionali del Ministero senza che la donna avesse titolo per farlo.

Per quel che riguarda l’indagine per peculato, l’azione dei pm coordinati dal procuratore Paolo Rebecchi si concentrerà dunque su viaggi, soggiorni, cene a cui l’ex ministro e Boccia hanno partecipato negli ultimi mesi nel quadro delle attività istituzionali di Sangiuliano per comprendere se sono stati utilizzati soldi pubblici per fini impropri. Questo, secondo il Corriere, non comporta necessariamente la presenza di esborsi diretti da parte del Ministro della Cultura, benché Boccia abbia già diffuso mail provenienti dalla segreteria del ministro che proverebbero prenotazioni fatte per suo conto: basterebbe infatti, stando a quanto riporta il giornale di via Solferino, che Boccia sia stata ‘ospite’ del ministro senza però avere un ruolo contrattualizzato. Ci sono inoltre almeno un paio di casi, le trasferte a Riva Ligure e Polignano a Mare, in cui, stando a quanto riferito da Sangiuliano nei giorni scorsi, le spese sarebbero state a carico degli organizzatori degli eventi, che erano però enti pubblici, e avrebbero dunque sostenuto le trasferte del ministro e dell’imprenditrice. Inoltre si ipotizza anche che Sangiuliano abbia inserito nei suoi rimborsi personali per le missioni la quota parte di Boccia. L’eventuale danno erariale dovrà essere quantificato nel dettaglio prima che si proceda con una contestazione.

Quanto invece all’indagine per rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio, la Procura dovrà appurare se Boccia ha avuto accesso a informazioni riservate all’interno del Ministero, in particolare informazioni relative all’organizzazione del G7 della Cultura a Pompei. Infine, la Procura di Roma, fa sapere sempre il Corriere, aspetta la denuncia che Sangiuliano ha dichiarato di voler presentare in relazione alle “indebite pressioni” ricevute da Boccia a partire dal 26 agosto, data nella quale l’imprenditrice ha pubblicato il post in cui ringraziava l’ex ministro della nomina a consigliera grandi eventi, poi non formalizzata: “l’ipotesi”, si legge nell’articolo, “è quella della tentata estorsione e della violazione della privacy (le rivelazioni su altre presunte relazioni dell’allora ministro) ma, sottolinea il legale, ‘ci rimettiamo ai pm per le valutazioni del caso’”.

Immagine: Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano

Scandalo Boccia, l'ex ministro Sangiuliano indagato dalla Procura di Roma