Il volto dei musei italiani potrebbe presto cambiare volto: il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano sta infatti lavorando alla bozza della sua riforma, che estenderà le riforme Franceschini. In particolare, il ministro vuole creare 17 nuovi musei autonomi, stando alla bozza di Dpcm i cui contenuti sono stati divulgati dall’agenzia di stampa AgenziaCult. Il Dpcm andrebbe a intervenire sul regolamento del ministero della cultura portando alla nascita di 17 musei autonomi e al passaggio di tre musei già autonomi alla prima fascia (livello dirigenziale generale, con direttori nominati dal ministro), dalla seconda fascia (livello dirigenziale non generale, coi direttori nominati dal direttore generale musei) in cui si trovano adesso. I musei che effettueranno questo passaggio sono la Galleria dell’Accademia e i Musei del Bargello di Firenze (che verranno fusi in un unico istituto), i Musei Reali di Torino e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Al momento sono 44 i musei autonomi. Con la fusione di Galleria dell’Accademia e Museo del Bargello, e l’introduzione di 17 nuovi istituti, il numero salirebbe a 60. Ecco quali sono, da nord a sud: le Residenze Reali Sabaude; i Musei Archeologici Nazionali di Venezia e della Laguna; i Musei Nazionali di Ferrara; i Musei Nazionali di Ravenna; il Museo Archeologico Nazionale di Firenze; le Ville e Residenze Monumentali Fiorentine; i Musei Nazionali di Pisa; i Musei Nazionali di Lucca; i Parchi Archeologici della Maremma; il Pantheon e Castel Sant’Angelo; i Musei e Parchi Archeologici di Praeneste e Gabii; le Ville Monumentali della Tuscia; il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo di Chieti; i Musei Nazionali del Vomero; i Musei e Parchi Archeologici di Capri; il Castello Svevo di Bari; i Musei e Parchi Archeologici di Melfi e Venosa.
Tutti questi musei al momento dipendono dalle rispettive Direzioni Regionali, tranne i Musei Nazionali di Ferrara: la Pinacoteca Nazionale di Ferrara fa infatti parte delle Gallerie Estensi, uno dei 44 istituti autonomi attuali, che perderebbe dunque un pezzo (la divisione delle Gallerie e l’autonomia per il museo che ha sede in Palazzo dei Diamanti a Ferrara è stata peraltro a lungo auspicata dal sottosegretario Vittorio Sgarbi).
I contenuti della riforma erano comunque già stati anticipati in breve a maggio dallo stesso ministro, intervenuto al Festival di Trento: “Porteremo da 44 a 60 i musei di prima fascia dotati di una certa autonomia”, aveva detto. “I grandi musei devono diventare delle piccole aziende. Questa cosa farà storcere il naso a qualcuno, ma questi musei devono avere un modello gestionale che deve essere anche un po’ imprenditoriale che non significa non garantire la salvaguardia storica del sito”. In effetti vengono sollevati dubbi sulle capacità di autosostenersi per diversi dei musei in elenco, alcuni dei quali poco o pochissimo visitati, altri ancora in forte affanno per carenze di personale strutturale. Per il momento è tutto soltanto in bozza: chissà se l’autonomia servirà a far decollare gli istituti che la otterranno.
Nella foto: la Pinacoteca di Palazzo Mansi a Lucca, che diventerebbe parte del nuovo istituto autonomo “Musei Nazionali di Lucca”
Sangiuliano prepara la sua riforma: vuole creare 17 nuovi musei autonomi. Ecco quali |