Roma, le Vele di Calatrava completate per il Giubileo del 2025


È uno dei grandi cantieri incompiuti del paese, ma sarà terminato per il Giubileo del 2025: per le Vele di Calatrava, il complesso sportivo che sorge a Roma est, stanziati i fondi per il completamento entro dicembre 2024.

All’estrema periferia est di Roma, in mezzo ai campi nei pressi dell’Università Tor Vergata (in quella spianata dove nell’agosto 2000 papa Giovanni Paolo II incontrava 2 milioni di ragazzi per l’edizione giubilare della Giornata Mondiale della Gioventù), si staglia con la sua caratteristica forma di pinna da squalo una grande incompiuta dell’architettura moderna e che ora potrebbe vedere finalmente partito l’iter per il suo completamento. Stiamo parlando di quella che doveva essere la “Città dello Sport” ma che tutti a a Roma chiamano semplicemente le Vele di Calatrava. È infatti dell’archistar spagnola Santiago Calatrava la firma del progetto con cui l’ateneo romano di Tor Vergata dava avvio nel 2005 al lavoro per la realizzazione di una struttura sportiva che potesse contenere i mondiali di nuoto del 2009. I lavori si fermarono nel 2007 e la struttura è rimasta così come lo vediamo adesso da quell’anno. Questa grande incompiuta però potrebbe trovare finalmente la conclusione grazie agli interventi finanziati nell’ambito delle opere da realizzare in vista del Giubileo della Chiesa Cattolica del 2025 con lo stanziamento di 37 milioni di euro per completare la struttura entro dicembre 2024.

L’impianto sportivo progettato dall’architetto spagnolo consta di due stati specularmente affiancati, entrambi coperti da una struttura reticolata fatta da travi metalliche, unite da pannelli bianchi opachi (e il 18% del totale di vetro trasparenti) per permettere l’ingresso della luce, e ondulata nella forma da farla sembrare sia una vela rigonfiata dal vento sia la pinna appuntita di uno squalo. Tutto naturalmente bianco, il colore preferito del progettista di Valencia.

Vele di Calatrava ad aprile 2023 (da Google Maps)
Vele di Calatrava ad aprile 2023 (da Google Maps)
Vele di Calatrava ad aprile 2023 (da Google Maps)
Vele di Calatrava ad aprile 2023 (da Google Maps)
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava
Il progetto della Città dello Sport di Santiago Calatrava

Uno dei due stadi doveva contenere una piscina mentre quello adiacente un campo da gioco polifunzionale per partite di basket, pallavolo o altro. Tutto attorno sarebbe dovuto sorgere un grande parco verde attrezzato. I lavori invece si sono fermati con l’innalzamento di una sola delle coperture dei due stadi ma senza l’inserimento dei pannelli per chiudere la copertura, mentre la struttura gemella accanto vede completata la struttura di base dell’arena sportiva, ancora da completare e da chiudere. Tutto intorno la campagna romana. L’arena per ospitare gli sport acquatici avrebbe una capacità di 8 mila posti sulle gradinate mentre quella per pallavolo e basket 15mila.

Come noto, i mondiali di nuoto nel 2009 si svolsero nelle piscine del Foro Italico (costruite in 5 anni tra il 1927 anni e il 1932) e negli anni si è pensato di riprendere i lavori in vista delle varie candidature a eventi internazionali come l’Expo o le Olimpiadi fino a quando nello scorso anno l’opera è stata inserita dal Governo (la proprietà dell’immobile nel frattempo è passata al Demanio dello Stato) tra quelle indifferibili per il Giubileo 2025.

Il progetto avrà una modifica rispetto all’originario: non verrà infatti costruita la seconda copertura mancante e lasciandolo aperto, di conseguenza ci sarà un’arena per eventi, spettacoli, riunioni e concerti. Per gli interventi di manutenzione dello stadio coperto e la realizzazione del parco da 50 ettari sono stati stanziati 13 e 20 milioni di euro.

Realizzare la copertura con il caratteristico intreccio di travi sarebbe stato più complicato e costoso allungando i tempi in modo eccessivo rispetto al 2025. Basti considerare che il costo iniziale sulla carta previsti nel 2005 era di 60 milioni di euro ma già nel 2007 il budget era cresciuto a 240 milioni di euro e la stima finale prevedeva la spesa di 660 milioni di euro, comprendendo anche la realizzazione dei due laghetti artificiali che avrebbero dovuto affiancarsi alla coppia di stadi così da formare dall’altro i petali di un quadrifoglio. I due stadi hanno una pianta ellittica con struttura in calcestruzzo armato a setti, disposti a raggiera rispetto ad un unico centro, la copertura di travi d’acciaio con i suoi 203 archi (con geometrie e misure diverse l’uno dall’altro, da 37,0m circa il più piccolo a 147,0m circa il più grande) è alta 75 metri e per realizzarla sono stati necessari 6milioni e 800mila kg di ferro (quanto quello utilizzato per la Torre Eiffel). A completare l’area una torre alta 90 metri per l’università e alloggi per 1500 studenti oltre a altre strutture sportive all’aperto come piste d’atletica, piscine all’aperto e padiglioni per mostre ed esposizioni.

Adesso, nel giro di 12 mesi, la struttura, pur modificata nel progetto, potrà riprendere vita grazie al Giubileo evitando di lasciarla abbandonata come la classica cattedrale nel deserto.


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Andrea Laratta

L'autore di questo articolo: Andrea Laratta

Giornalista. Amante della politica (militante), si interessa dei fenomeni generati dal turismo, dell’arte e della poesia. “Tutta la vita è teatro”.




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