Un monumento trasformato in un enorme telone per promuovere l’uscita di un film al cinema: succede a Roma, dove la Piramide Cestia ieri notte si è illuminata con proiezioni che hanno trasmesso la pubblicità del film Assassinio sul Nilo, uscito il 10 febbraio nelle sale. Il tutto con l’avallo della Soprintendenza Speciale di Roma che, fa sapere 20th Century Studios Italia, produttore del film, ha garantito il proprio “supporto” all’operazione. Lo spettacolo non si terrà anche nei prossimi giorni: è stato infatti lanciato solo per l’uscita del film.
“La città eterna celebra Assassinio Sul Nilo”, si legge sui social di 20th Century Studios Italia, “con un suggestivo spettacolo di luci sulla Piramide Cestia, grazie al supporto della Soprintendenza Speciale di Roma. Non perdere il film di Kenneth Branagh, ora al cinema”. Dalla soprintendenza ci fanno sapere che “si è trattato di una iniziativa per il lancio del film uscito ieri nelle sale (un prodotto culturale di un comparto, il cinema, che sta affrontando una pesante crisi), e che è avvenuto dalle 19 alle 23. Non sono previste repliche. Il ruolo della Soprintendenza in questa operazione è avere messo a disposizione il monumento dietro un compenso che sarà utilizzato per la valorizzazione della Piramide”.
Certo è che da quando le immagini hanno cominciato a diffondersi sulle bacheche dei social network molti hanno sollevato perplessità, ricordando anche la polemica sul F-Light Festival di Firenze, nata per molto meno: in Toscana, infatti, il polverone si era sollevato per la proiezione (per pochi secondi) del logo dello sponsor, sulle facciate di alcuni monumenti, che aveva sostenuto un festival che da sempre intende le videoproiezioni come forma d’arte. Ma a Roma il caso era ben diverso: “Il tema dei monumenti ’videomappati’ è di attualità”, ha sottolineato lo storico dell’arte Fabrizio Federici sulla sua pagina Mo(n)stre: “recentemente ci sono state a Firenze polemiche perché su alcuni edifici iconici (il Ponte Vecchio, l’Ospedale degli Innocenti) compariva per qualche istante, al termine delle proiezioni, il nome dello sponsor. Quelle polemiche mi sono sembrate pretestuose... Ma in questo caso? Qui si tratta di pura e semplice pubblicità. Sono perplesso”.
Non sarebbe comunque un fatto inedito: sempre a Roma, nel 2013, Castel Sant’Angelo era stato utilizzato con le stesse modalità per il lancio della nuova consolle Play Station 4 della Sony. E qui forse i produttori del film hanno trovato una interessante connessione visiva tra il monumento, che ricorda le piramidi egizie, e le ambientazioni del film.
Alcuni però sui social salutano positivamente l’operazione: l’argomento è che potrebbe essere un modo per attirare attenzione su un monumento della Roma antica (la Piramide Cestia fu costruita tra il 18 e il 12 a.C. come sepolcro del settemviro Caio Cestio Epulone) che magari non tutti conoscono. Insomma, la domanda che risuona alla fine è sempre la stessa: fino a che punto i monumenti possono essere utilizzati per operazioni di questo tipo?
Roma, la Piramide Cestia per una sera diventa un telone che pubblicizza un film |