Roma, la passeggiata del Gianicolo scompare tra degrado, sporcizia e incuria

La più bella passeggiata del mondo, ovvero la passeggiata del Gianicolo a Roma, non c’è praticamente più, sommersa da degrado, sporcizia e negligenza, e con le lei se ne va anche quell’affaccio senza uguali sulla città. Pochi metri quelli che vanno da piazza Garibaldi al Faro degli italiani d’Argentina completamente lasciati all’incuria e all’abbandono più totale, un paesaggio da terzo mondo inconcepibile per qualunque capitale europea, ancora di più inconcepibile per una città come Roma, con uno dei centri storici più ammirati e visitati al mondo.

Un degrado inammissibile per una delle aree più scenografiche della capitale, ma non soltanto: la passeggiata del Gianicolo è infatti un monumento alla memoria storica della città, dal momento che i vialetti che si arrampicano sul colle furono trasformati nel 1883, pochi anni dopo la proclamazione di Roma capitale d’Italia, in una passeggiata dedicata alla Difesa di Roma del 1849: lungo i viali si trovano infatti i busti dei garibaldini illustri che combatterono per la città durante l’assedio dell’estate del 1849, quando Roma venne attaccata dal generale Oudinot e, nonostante l’eroica difesa, dopo un mese le truppe francesi fecero l’ingresso in città decretando la fine dell’esperienza della Repubblica Romana e preparando il ritorno di papa Pio IX. La passeggiata è dunque anche un ricordo di questo momento tanto importante della storia d’Italia.

Iniziamo con le targhe marmoree. Al visitatore, il benvenuto viene offerto dalle targhe che dovrebbero segnalare la presenza della passeggiata: peccato che le stesse risultino essere nascoste dalla vegetazione o quasi illeggibili per la spessa patina di sporco che le offusca. Un problema forse di poco conto dato che oggi il turista munito di navigatore integrato nel cellulare poco si cura dai cartelli e delle indicazioni stradali, ma rimane la tristezza per sciatteria.

Neppure al turista più tecnologico, tuttavia, possono passare inosservati i rifiuti e la sporcizia diffusa che si incontrano lungo la camminata: rifiuti abbandonati, marciapiedi disconnessi, cordoli divelti, staccionate rotte, aiuole incolte. Un percorso desolante, al quale non rimedia neppure la tanto ambita vista panoramica, della quale si può godere, di fatto, solo in pochi punti a causa della fitta e spontanea vegetazione sottostante alla terrazza che, cresciuta in modo incontrollato, ha reso impossibile la vista nella maggior parte dei punti dedicati all’osservazione del panorama.

Un problema già denunciato anni fa e che sembra ripresentarsi oggi. Tuttavia, non si capisce come non si possa trovare rimedio ad un problema tanto banale. Si tratterebbe, infatti, di organizzare delle ordinarie potature e sfalciature, una cosa tanto semplice da risolversi che sembra persino stupido doverne scrivere. Nell’attesa che a chi di dovere venga voglia di lavorare per vedere Roma dal Gianicolo, non ci rimane che arrampicarci sulle balaustre oppure sforzarci di trovare qualche punto in cui la natura non si è ancora presentata. E di fatto, i quattro baracchini e il bar di legno, tutti in piazza Garibaldi, pur stonando con l’ambiente, sono sicuramente il minore dei problemi.

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