Dal 3 al 15 maggio il MAXXI di Roma propone una video gallery a cura di Mykola Ridnyi e Alessandra Troncone dal titolo Chain Reaction. Film e video dall’Ucraina. A partire da uno stile documentaristico, la rassegna contribuisce a restituire uno sguardo articolato e multisfaccettato non solo sulla produzione video ucraina ma su un paese che l’Europa oggi sente ancora più vicino.
“Quando nel 2021 abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto, l’obiettivo era presentare il primo focus sull’arte contemporanea ucraina in Italia, in occasione del trentesimo anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina (1991)”, raccontano i curatori. Chain Reaction vuole rimarcare, nel contesto contemporaneo, l’indipendenza della produzione culturale e artistica ucraina attraverso le voci di alcuni dei suoi protagonisti dell’ultima generazione.
Piotr Armianovski (Donetsk, 1985) | Uli Golub (Kharkiv, 1990) | Dana Kavelina (Melitopol, 1994) | Oksana Kazmina (Yakovlevo, 1984) | Zoia Laktionova (Mariupol, 1984) | Oleksiy Radynsky (Kyiv, 1984) | Mykola Ridnyi (Kharkiv, 1985) | Daniil Revkovskyi (Kharkiv, 1993) e Andriy Rachinsky (Kharkiv, 1990) | Ruins collective [Elias Parvulesco (Kyiv Region, 1985), Svitlana Pototska (Chernihiv, 1976), Teta Tsybulnyk (Kyiv, 1987)] | Anna Scherbyna (Zaporizhia, 1988)
Concepita come una narrazione fluida tra passato, presente e futuro, la rassegna riunisce una selezione di film e video presentati in sequenza come in una catena dove temi diversi si intrecciano e si richiamano l’un altro, in un possibile gioco di rimandi interni che mostra ogni lavoro implicitamente connesso all’altro. La sequenza si apre con uno sguardo a volo d’uccello sulla riserva di Zamglai, una delle più grandi aree paludose in Ucraina, e si chiude con l’immagine distopica – forse profetica – di un scenario apocalittico da cui è scomparsa la presenza umana; emergono da questa “reazione a catena” temi generali che incontrano e seguono il dibattito internazionale (gli effetti del cambiamento climatico, le problematiche di genere), ma che anche si intrecciano con eventi e aspetti più specificamente legati al contesto socio-politico ucraino: la guerra nelle regioni di Donetsk e Luhansk scoppiata nel 2014, la massiccia emigrazione lavorativa verso paesi dell’Unione Europea, la lotta dei diritti umani, delle istanze femministe e del movimento LGBTQ contro i militanti di estrema destra, la trasformazione urbanistica, la questione ecologica.
Per tutte le informazioni, potete visitare il sito ufficiale del MAXXI.
Nell’immagine: Piotr Armianovski, Sloviansk, 2014-2018
Film e video dall'Ucraina: al MAXXI una video-gallery sulla produzione video del paese |