Ruspe sotto il Casino Ludovisi, a rischio il luogo che ospita l'unica pittura murale di Caravaggio


Il Casino Ludovisi di Roma, all’interno del quale si trova l’unica pittura murale di Caravaggio, è a rischio per la costruzione di un parcheggio sotterraneo.

Il Casino Ludovisi è uno dei luoghi più preziosi di Roma: il cinquecentesco edificio era parte del complesso di Villa Ludovisi, la splendida dimora, distrutta durante l’espansione edilizia di fine Ottocento che portò all’apertura di via Veneto, che fu costruita a partire dal 1621 per volere del cardinale Ludovico Ludovisi e il cui parco andò a inglobare alcuni edifici preesistenti. Tra questi, il celeberrimo Casino, oggi unico brano superstite della villa, costruzione cinquecentesca che appartenne al grande mecenate del Caravaggio (Milano, 1571 - Porto Ercole, 1610), il cardinale Francesco Maria del Monte (Venezia, 1549 - Roma, 1626), che vi risiedeva. Proprio il cardinale fece decorare il soffitto di una delle sale del Casino al pittore lombardo, con un olio su muro che rappresenta Giove, Nettuno e Plutone: si tratta dell’unica pittura murale nota di Caravaggio. Ma non è questo il solo capolavoro che il Casino Ludovisi ospita: una sua stanza è infatti decorata con la famosa Aurora del Guercino (Cento, 1591 - Bologna, 1666), peraltro autore di altre pitture presenti nell’edificio. Un affresco tanto caratterizzante che l’edificio spesso viene chiamato anche “Casino dell’Aurora”.

Questo intatto ecosistema storico-artistico è ora messo a repentaglio dalla costruzione di un parcheggio da 250 posti, che renderà necessari pesanti scavi nel sottosuolo dell’area su cui insiste il Casino Ludovisi. L’idea di costruire un parcheggio si deve, tra l’altro, a un discendente di Ludovico Ludovisi, Nicolò Boncompagni Ludovisi, proprietario dell’area, venuto a mancare nel mese di marzo: in collaborazione con l’ingegnere Giovanni Farrocco e l’ambasciatore Umberto Vattani (quest’ultimo ora non più coinvolto nell’operazione) progettò di realizzare un parcheggio di tre piani che avrebbe fatto da preludio a un eventuale futuro centro commerciale. Ottenuti dal Comune di Roma e dalla Soprintendenza archeologica i permessi per la costruzione nel maggio del 2017, il cantiere dovrebbe partire a breve. La soprintendenza si era dapprima opposta al progetto, ma alla fine il Consiglio di Stato, dopo una trafila iniziata col ricorso al Tar di Boncompagni Ludovisi, pur confermando il parere negativo della Soprintendenza, concedeva di valutare se fossero possibili soluzioni in grado di tutelare sia gli interessi economici dei proprietari dell’area, sia le ragioni della tutela. Alla fine, la Soprintendenza concedeva il nulla osta, in cambio di un restauro del Casino (valutato come bisognoso di interventi, anche per consolidarne la tenuta statica) da realizzare con parte dei proventi dell’operazione.

Nel frattempo, si sono fatte sentire le proteste delle associazioni impegnate nella salvaguardia dei Beni culturali. In particolare, FAI - Fondo Ambiente Italiano e Italia Nostra chiedono che le ruspe vengano fermate ed evidenziano come il Casino non abbia bisogno di interventi strutturali (ne avrà bisogno, semmai, qualora gli scavi dovessero partire) e che l’unica necessità sia quella di intervenire sugli affreschi del Guercino che abbisognano invece di alcuni lavori per migliorarne lo stato conservativo. “Non è necessario nessun lavoro di consolidamento dell’edificio, solo restauro degli affreschi”, ha infatti spiegato, con un post sul suo profilo Facebook, la presidente regionale del FAI, Valeria Grilli, che aggiunge: “Tutto un pretesto? Uno scambio, baratto ? Ti do il parcheggio e tu mi restauri gli affreschi? È questa una nuova formula di art bonus? Noi non siamo d’accordo su queste procedure e vogliamo vedere chiaro sui vari passaggi che i permessi hanno fatto. Questi edifici di tale valore dovrebbero essere veramente tutelati in toto dallo Stato, sono parte del nostro Patrimonio!”. Parlando al quotidiano Repubblica, Vanna Mannucci, vicepresidente di Italia Nostra a Roma, ricorda alcuni precedenti: “una sentenza della Corte Costituzionale ha bloccato l’ipotesi di un parcheggio sotto una villa storica di Genova, stabilendo la prevalenza del bene culturale e facendo letteratura. E alcuni anni fa il soprintendente Ruggero Martines bloccò subito la richiesta di alcuni eredi Torlonia che, a via di Villa Albani, avrebbero esposto al pubblico opere di famiglia in cambio del permesso per un garage”.

FAI e Italia Nostra hanno già fatto sapere che cercheranno di bloccare il progetto, in ragione del fatto che il parcheggio, oltre a insistere su una zona già servita da due grandi posteggi per auto (quello del Galoppatoio di Villa Borghese e il Parking Ludovisi), minaccia un bene storico data la fragilità del sottosuolo di Roma, che nell’area di Villa Borghese-Via Veneto è già stato a lungo scavato per permettere la costruzione di altri parcheggi interrati.

Nell’immagine: Caravaggio, Giove, Nettuno e Plutone (1597; olio su muro, 300 x 180 cm; Roma, Casino Ludovisi)

Ruspe sotto il Casino Ludovisi, a rischio il luogo che ospita l'unica pittura murale di Caravaggio
Ruspe sotto il Casino Ludovisi, a rischio il luogo che ospita l'unica pittura murale di Caravaggio


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