A Roma apre per la prima volta al pubblico Palazzo Lateranense, la casa del Vescovo di Roma. L’importante palazzo ha cominciato ad accogliere il pubblico da ieri, 13 dicembre: fino a oggi Palazzo Lateranense si era svelato solo occasionalmente, quindi si tratta di una importante novità, fortemente voluta da papa Francesco, che ha suggerito di aprire a tutti quella che, per secoli, è stata la residenza dei papi, prima del trasferimento in Vaticano. Situato nei pressi della basilica di San Giovanni Laterano, il Palazzo Lateranense ha una storia molto antica, che comincia il 28 ottobre del 312, giorno della battaglia di Ponte Milvio, durante la quale le armate di Costantino sconfissero quelle di Massenzio. Secondo la tradizione cristiana, Costantino, in segno di gratitudine verso Cristo (prima della battaglia, sarebbe apparsa a Costantino la visione della croce con la scritta “in hoc signo vinces”, ovvero “vincerai sotto questo segno”), donò a papa Milziade I i terreni che un tempo appartenevano alla nobile famiglia dei Laterani e che da alcuni anni erano proprietà di Costantino. Inoltre, l’imperatore concesse il permesso di edificare sull’area un edificio sacro, la futura basilica di San Giovanni in Laterano. La basilica fu consacrata il 9 novembre 318, e fu dedicata al Santissimo Salvatore da papa Silvestro I.
I papi trasferirono la loro residenza in epoca imprecisata proprio negli edifici laterani (anche se il palazzo fu comunque occupato già a partire dal pontificato di Milziade I). Il complesso del Laterano fu poi danneggiato e saccheggiato nel corso dei secoli, ma ritrovò lustro nel Medioevo, sotto il papato di Innocenzo III e Bonifacio VIII. Tuttavia, il Palazzo del Laterano fu abbandonato a seguito della “cattività Avignonese” (1309-1377): al ritorno dei papi dalla Francia, infatti, come luogo scelto per ospitare i pontefici fu designato il Vaticano, non solo per gli aspetti geografici che lo rendevano più sicuro, ma soprattutto in virtù della presenza della tomba di Pietro. Nonostante questo, il Palazzo continuò a mantenere intatta la prerogativa di Patriarchium: tutti i papi, difatti, una volta eletti al soglio pontificio, avrebbero fatto la loro presa di possesso nel Laterano.
Il Palazzo Lateranense attuale si deve alle operazioni di riqualificazione urbanistica di tutto il complesso promosse da papa Sisto V (1585-1590), il quale realizzò, in soli cinque anni di pontificato, una serie di operazioni di ristrutturazione e di edificazione nell’area circostante e in tutta la città, inclusa la riedificazione di Palazzo Lateranense, su progetto di Domenico Fontana, che si ispirò al Palazzo Farnese di Michelangelo e Antonio da Sangallo il giovane. Alla fine, però, Sisto V riuscì a stare al Laterano soltanto un anno e tutti i suoi successori scelsero come dimora il Vaticano. Palazzo Lateranense è noto anche perché qui, nel 1929, furono stipulati i Patti Lateranensi tra l’Italia fascista e la Santa Sede.
I visitatori potranno muoversi su di una superficie tremila metri quadri, percorrere dieci sale, l’appartamento papale, la cappella privata, lo scalone monumentale che porta direttamente nella basilica di San Giovanni in Laterano. E vedere, ovviamente, il tavolo dove furono firmati i Patti Lateranensi. Il tutto con un allestimento completamente nuovo, e un percorso in sicurezza accessibile a tutti, che attraversa il primo piano del Palazzo Apostolico con ingresso da piazza di Porta San Giovanni. Sarà possibile accedere al sito solo con visite guidate, in gruppi di massimo 30 persone, accompagnati delle Suore Missionarie della Divina Rivelazione, che da anni a Roma propongono itinerari di arte e fede. La prenotazione è obbligatoria è il pagamento dev’essere effettuato in anticipo, con carta di credito o contanti. Si può però acquistare il biglietto anche in loco se c’è disponibilità. Il biglietto intero costa 16 euro (8 per l’accesso, 6,50 per la guida e 1,50 per gli auricolari), il ridotto 13 (5+6,5+1,50). Le riduzioni sono per bambini e ragazzi da 6 a 18 anni, studenti fino ai 25 anni in possesso di tessera Student Card, sacerdoti, religiosi e religiose, seminaristi e novizi, universitari fino a 25 anni d’età (su presentazione di lettera di richiesta da parte dell’ateneo), pellegrinaggi (su presentazione di lettera di richiesta da parte della parrocchia o della diocesi), dipendenti degli uffici della Santa Sede o dello Stato di Città del Vaticano. All’interno non si possono fare foto. Per informazioni è possibile visitare il sito del Palazzo.
“La Chiesa”, ha scritto papa Francesco lo scorso 20 febbraio al cardinale vicario Angelo De Donatis, “nel corso dei secoli ha sempre operato per promuovere quanto frutto del genio e della maestria degli artisti, spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare onore a Dio. Questo non solo per amore dell’arte, ma anche per salvaguardare il patrimonio culturale di fronte a sfide e a pericoli che l’avrebbero privato della sua funzione e del suo pregio. Tale speciale responsabilità, accompagnata dall’attenta sollecitudine nel considerare luoghi, edifici e opere espressioni dello spirito umano e parte integrante della cultura dell’umanità, ha consentito ai miei Predecessori di tramandarli alle diverse generazioni e di adoperarsi per conservarli e renderli disponibili a visitatori e studiosi. Un compito che anche oggi impegna il Vescovo di Roma nel rendere fruibile la bellezza e il rilievo dei Beni e del patrimonio artistico affidato alla sua tutela”.
“Conosciamo bene il significato profondo di questo luogo”, sottolinea il cardinale vicario Angelo De Donatis, “e sarebbe stato davvero un peccato non aprirlo al pubblico, perché un bene così grande va condiviso, va offerto agli altri. Chi era attaccatissimo a questo luogo, e addirittura voleva venire a viverci, era Giovanni XXIII. Papa Francesco, da un po’ di tempo a questa parte, firma tutti i suoi documenti dal Laterano per mettere in evidenza il legame con il luogo che custodisce la cattedra del vescovo di Roma”.
“È un grande privilegio e un grande onore per noi svolgere questo servizio di evangelizzazione attraverso l’arte”, commentano le Suore Missionarie della Divina Rivelazione. “Quello all’interno del Palazzo Lateranense sarà un viaggio entusiasmante tra le pagine della storia della Chiesa, dove arte e fede si intrecciano in una fecondità luminosa che riesce a trasmettere stupore, sapienza e bellezza alle diverse generazioni”.