Anche il primo ballerino della Teatro alla Scala di Milano Roberto Bolle è intervenuto sui social per esprimere il suo disaccordo sulla chiusura di cinema e teatri stabilita nel nuovo DPCM in vigore da lunedì 26 ottobre.
“Nel rispetto delle esigenze sanitarie che restano prioritarie” scrive sul suo profilo ufficiale Facebook, “mi unisco alla voce di coloro che chiedono di non sottovalutare il danno che la chiusura di teatri e cinema, realtà che avevano magnificamente interpretato le norme di sicurezza con risultati eccezionali, porta a tutto il Paese”.
E postando una foto dell’interno del Teatro alla Scala, scrive sul suo profilo Instagram: "L’arte e la cultura sono la voce e il nutrimento di un paese. Fermare tutto vuol dire non solo imbavagliarlo, ma anche togliergli ristoro, impoverirlo con effetti anche di lunga durata di cui non conosciamo la portata soprattutto sui giovani. Per non parlare delle categorie professionali coinvolte che, al pari di tante altre, non hanno possibilità di sopravvivere economicamente con dignità a questa terribile emergenza".
Roberto Bolle: “L’arte e la cultura sono la voce e il nutrimento di un paese” |