È stato ritrovato un manoscritto del Devisement dou monde, noto anche come Il Milione. Sebbene già menzionato in alcuni cataloghi, questo manoscritto era sconosciuto agli studiosi di Marco Polo, di cui quest’anno ricorrono i settecento anni dalla sua scomparsa, e assente da tutte le precedenti catalogazioni dell’opera. Questo nuovo ritrovamento rappresenta il 145° codice conosciuto dell’opera del celebre viaggiatore veneziano. Il manoscritto è conservato presso la Biblioteca Diocesana Ludovico Jacobilli di Foligno, con segnatura Jacobilli A.II.9, e trasmette la traduzione che gli studiosi chiamano VA, realizzata entro il primo quarto del Trecento nell’Italia nord-orientale.
L’importanza di questa scoperta si inserisce all’interno di un ampio progetto di ricerca coordinato da Eugenio Burgio, Marina Buzzoni, Samuela Simion dell’Università Ca’ Foscari e Antonio Montefusco dell’Università di Nancy. Il manoscritto offre nuove e rilevanti informazioni sulle varie versioni e sulla diffusione dell’opera di Marco Polo, arricchendo la storia della diffusione del testo. La fama del Milione ha generato una vasta gamma di traduzioni, adattamenti e riscritture, ognuna riflesso dei contesti in cui veniva letta. L’importanza di questa traduzione sta soprattutto nell’ampiezza della sua diffusione: il testo di VA venne infatti sottoposto a numerose traduzioni, sia in latino che in volgare, tanto che gran parte dei manoscritti superstiti è, direttamente o indirettamente, una sua emanazione. È quindi la versione in cui il libro di Marco Polo venne più letto e conosciuto in Europa. Ebbe una prima circolazione in area emiliana e lombarda, anche se poco si conosce dell’ambiente in cui venne prodotto. In questo manoscritto inoltre il traduttore non esita a tagliare informazioni eterodosse o scabrose, ciò suggerisce che provenga da un ambiente religioso.
Segnalato da Fabio Soncin, dottorando del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia (sotto la supervisione di Marina Buzzoni, PI di un progetto PRIN PNRR 2022), che lo aveva visionato durante una visita a Foligno, è il bibliotecario Ivan Petrini che dalla Biblioteca di Foligno ne dà una prima presentazione: si tratta di un manoscritto quattrocentesco, scritto da una sola mano in una minuscola umanistica, è un cartaceo di 110 carte, privo delle carte iniziali e di alcune carte interne. L’origine e la storia del documento rimangono incerte, ma si sa che fa parte della collezione donata da Ludovico Jacobilli alla biblioteca tra il 1662 e il 1664, ma non è chiaro dove e quando l’erudito folignate ne sia entrato in possesso.
Samuela Simion dell’Università Ca’ Foscari ha confermato la sua importanza e identificato la traduzione VA al suo interno. Nei prossimi mesi, si attendono ulteriori studi sul manoscritto per collocarlo più precisamente all’interno della tradizione dell’opera poliana.
Questo ritrovamento arriva pochi giorni prima del convegno Marco Polo, il libro e l’Asia. Prospettive di ricerca vent’anni dopo, organizzato dall’Università Ca’ Foscari nell’ambito delle celebrazioni ufficiali per i 700 anni dalla morte dell’esploratore veneziano, e sostenuto dal Comitato Nazionale e dal Ministero della Cultura, con il patrocinio di Rai Veneto e Rai Cultura. Una sessione del convegno sarà dedicata all’edizione digitale dell’opera del grande viaggiatore.
Ritrovato un manoscritto de Il Milione: è il 145° codice conosciuto dell'opera di Marco Polo |