Il nano Morgante fa ritorno a Palazzo Pitti


Il celebre Ritratto del Nano Morgante del Bronzino è da oggi collocato nella Sala di Apollo della Galleria Palatina di Palazzo Pitti. 

Il celebre Ritratto del Nano Morgante è da oggi esposto nella Sala di Apollo della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze. Si tratta di un’opera molto fragile; dal 2013 al 2016 era stata collocata nel corridoio al primo piano degli Uffizi, dove a causa delle vibrazioni del pavimento al centro del corridoio per il flusso dei visitatori, la sua conservazione era in pericolo. Ora l’opera è stata dotata di una nuova teca con vetro antiriflesso di ultima generazione e sistema di assorbimento degli urti.

Il nano Morgante è tornato quindi nella reggia dove trascorse la maggior parte della sua esistenza: Braccio di Bartolo, questo il suo vero nome, era infatti uno dei cinque buffoni di corte di Cosimo I de’ Medici

Il ritratto venne realizzato dal Bronzino nel 1553 circa: l’artista dipinse la tela su entrambi i lati, raffigurando di fronte e da dietro il celebre personaggio mentre caccia uccelli; nel ritratto di fronte è presentato prima della caccia, mentre tiene al braccio una civetta come esca per attirare una ghiandaia che vola e nel ritratto da dietro è presentato mentre tiene la sua preda guardando l’osservatore.

Il nome Morgante rimanda ironicamente al gigante protagonista dell’omonimo poema di Luigi Pulci e, vista la sua popolarità al tempo di Cosimo I, lo si ritrova in altri capolavori oggi celebrati, tra cui la scultura in marmo di Valerio Cioli per la fontana del Bacchino nel Giardino di Boboli, la scultura in bronzo del Giambologna per la piccola fontana nel giardino pensile sopra la loggia dei Lanzi, oggi esposta al Bargello, e anche alla base del monumento equestre del Granduca in Piazza della Signoria.

Nell’Ottocento la tela del Bronzino fu sottoposta a un pesante intervento di restauro che trasformò il nano Morgante nel dio Bacco, aggiungendo sul suo capo una corona di foglie di vite, nascondendo le nudità con una ghirlanda di pampini e grappoli e ridipingendo la civetta facendola diventare un calice di vino. Aggiunte che furono rimosse nel 2010 nel corso di un delicato intervento di ripristino

"Le cronache ci tramandano che Braccio di Bartolo aveva una personalità complessa e arguta, carismatica e a volte anche litigiosa. Fu uno dei protagonisti della vita sociale e politica della corte, molto caro a Cosimo I, di cui si festeggia quest’anno il cinquecentenario della nascita. L’installazione a Palazzo Pitti del suo ritratto dipinto da Bronzino (che di quella corte fu indiscutibilmente il massimo pittore) è dunque un’occasione insieme museografica e celebrativa. Ed è oltretutto un’operazione che salvaguarda un’opera tanto fragile dai rischi di distacco della pellicola pittorica” ha dichiarato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt

Immagine: Agnolo di Cosimo detto Bronzino, Ritratto del Nano Morgante (1553 circa; olio su tela, 149 x 98 cm; Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti)

Il nano Morgante fa ritorno a Palazzo Pitti
Il nano Morgante fa ritorno a Palazzo Pitti


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