Rimuovere monumenti sovietici dagli spazi pubblici? È acceso il dibattito in Estonia


In Estonia, l’invasione russa dell’Ucraina ha portato l’attenzione sulla questione dei monumenti dell’occupazione sovietica del Paese. “I monumenti sovietici che incitano all’odio devono essere rimossi dallo spazio pubblico”, dichiara la ministra della Cultura estone. 

Il governo estone ha approvato un disegno di legge che facilita la rimozione di installazioni, insegne o altri oggetti dell’era sovietica dagli spazi pubblici. La parte pubblicamente visibile di un edificio, così come di un monumento, una scultura, una statua o altra struttura simile esposta pubblicamente, non deve incitare all’odio e non deve essere sostegno o giustificazione della commissione di un regime di occupazione, di un atto di aggressione, di genocidio, di crimine contro l’umanità o crimine di guerra. Il governo può quindi intervenire sanzionando o rimuovendo l’oggetto in questione, se necessario, e prevede inoltre l’istituzione di un comitato per eventuali controversie.

La Ministra della Giustizia Lea Danilson-Järg ha dichiarato che "non è possibile stabilire criteri completamente oggettivi per valutare la conformità dei simboli su monumenti o edifici“. ”La commissione governativa valuterà ogni oggetto separatamente“, ha specificato, aggiungendo che ”ciò non influirà sugli oggetti sotto protezione culturale".

Quattordici associazioni creative estoni dei settori dell’architettura, del teatro, della musica e di altre aree culturali hanno firmato un appello congiunto relativo al disegno di legge per sottolineare che lo spazio pubblico è per il pubblico, mentre le discussioni sulla questione dovrebbero essere le più ampie possibili, tenendo conto del fatto che molti oggetti che potrebbero essere interessati dalla modifica della legge non sono tutelati. Inoltre le associazioni vogliono una maggiore rappresentanza in commissione per le persone che lavorano nel campo della cultura.

“Capisco che l’idea delle associazioni creative è che solo coloro che lavorano nel campo dell’arte dovrebbero essere coinvolti nel processo decisionale, ma non possiamo permetterlo, poiché non riguarda solo le questioni artistiche, ma qui l’argomento è ancora molto chiaramente legato alla sicurezza dell’Estonia”, ha commentato la ministra della Giustizia. L’invasione russa dell’Ucraina ha portato infatti l’attenzione sulla questione dei monumenti dell’occupazione sovietica dell’Estonia.

La Ministra della Cultura Piret Hartman ha risposto all’appello delle associazioni culturali dichiarando: "La posizione del governo è che i monumenti sovietici che incitano all’odio devono essere rimossi dallo spazio pubblico, e questa è anche la mia posizione", aggiungendo inoltre l’importanza di dare agli esperti più voce in capitolo su questi temi, per evitare l’adozione di decisioni eccessivamente caricate politicamente. “Dobbiamo distinguere i monumenti che incitano o romanticizzano la guerra da simboli o edifici che gli esperti ritengono abbiano un valore storico o culturale significativo”, ha affermato. “È necessaria un’analisi sostanziale e professionale per quanto riguarda gli oggetti di notevole valore culturale”.

Non si sa ancora quando il parlamento voterà il disegno di legge.

Nell’immagine la ministra Piret Hartmann. Credit Jürgen Randma

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