Riaperta la Rocca Aldobrandesca di Castiglione d'Orcia, dopo il restauro e la campagna di scavi


Dopo il restauro conservativo e la campagna di scavi archeologica, è tornata di nuovo visitabile la Rocca Aldobrandesca di Castiglione d’Orcia. 

Riaperta al pubblico la Rocca Aldobrandesca di Castiglione d’Orcia, dopo un progetto di restauro conservativo volto alla messa in sicurezza di tutta la struttura, al recupero della cinta muraria, a un consolidamento conservativo di torre la torre e a un percorso di visita. E dopo una campagna di scavi condotta insieme al restauro grazie alla quale è stata rinvenuta un’enorme quantità di reperti archeologici. Il progetto è stato realizzato dal Comune di Castiglione d’Orcia, sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo.

La Rocca sorge sulle colline affacciate sul monte Amiata; venne edificata dalla famiglia degli Aldobrandeschi in età alto-medievale a difesa della via Francigena. La rocca conserva tutt’ora visibili i tracciati murari che l’hanno caratterizzata sino alla metà del Cinquecento, sia nelle strutture del mastio, che nel sottostante perimetro murario del cassero senese, con i resti delle tre porte di accesso da valle, di cui quella verso nord-est integra nelle sue forme duecentesche e restaurata per consentire l’accesso di visita al complesso. Poco resta invece del Palazzo Riario: parte del muro esterno della rampa di accesso, tracce interne di muri divisori, una cisterna e poco altro.

Gli scavi archeologici hanno restituito i resti di una chiesa databile tra XI e il XII secolo, probabilmente fatto costruire proprio dalla famiglia Aldobrandeschi. Analogamente, grazie al ritrovamento di moltissimi reperti, è stato possibile ricostruire la fortuna e la vita della rocca nel corso dei secoli: sono stati rinvenuti esemplari di vasellame ceramico senese, derutese e alto-laziale, oggetti in bronzo, monili e anelli, tra cui una fede nuziale probabilmente appartenuta alla moglie dell’ultimo castellano, Agostino del Vescovo, e risalente alla metà del Cinquecento. Questo gioiello è oggi esposto nella piccola Sala d’Arte di Castiglione d’Orcia, allestita nell’ex Oratorio di San Giovanni.

A seguito dell’intervento di restauro conservativo, il Comune di Castiglione d’Orcia ha sviluppato un piano di valorizzazione della rocca Aldobrandesca, organizzando un percorso di visita che collega direttamente il centro storico con l’antico cassero, come avveniva in epoca medievale. Il primo tratto si svolge all’interno di un’architettura basso-medievale, per poi uscire, salire all’esterno, sulla panoramica rupe della rocca, e infine entrarvi dalla porta duecentesca. Si prosegue attraverso passerelle in acciaio corten, integrate all’interno del fortilizio restaurato, che permettono di passeggiare nel mastio e visitarlo fino a scoprire i resti della chiesetta romanica e le sottostanti tracce alto medieval. Particolarmente suggestiva è la visita notturna, resa possibile dall’illuminazione integrata nel percorso metallico, che consente di apprezzare la muratura della rocca in un gioco decostruttivista e mutevole di luci e ombre.

“È per il Comune di Castiglione d’Orcia un momento molto importante perché attraverso il restauro conservativo, gli scavi archeologici e il progetto di valorizzazione, consegniamo nuovamente la rocca aldobrandesca ai cittadini castiglionesi e ai visitatori di tutto il mondo, aggiungendo nuove importanti informazioni alla storia di Castiglione e della rocca stessa”, ha sottolineato il sindaco Claudio Galletti. “Gli scavi hanno infatti riportato alla luce importanti reperti: in primis l’abside intatta di una chiesa romanica risalente circa all’anno Mille e una enorme quantità di ritrovamenti archeologici risalenti a varie epoche storiche. Questi sono stati tutti debitamente catalogati e sono protetti all’interno di locali di proprietà pubblica. Allestiremo presso i locali del vecchio comune un laboratorio archeologico dove questi saranno studiati e trattati da esperti e troveranno la loro collocazione nel museo e centro di documentazione che realizzeremo nei locali all’ingresso della torre. Per questo abbiamo già un progetto e richieste di finanziamenti in corso. È stato sicuramente un intervento molto impegnativo per tutta l’Amministrazione Comunale e per tutti i professionisti che hanno progettato, diretto i lavori e seguito gli scavi, ringrazio ognuno di loro per l’impegno e la professionalità profusi nel progetto. Siamo convinti che questo recupero e il poter fruire di questo bene, molto atteso dai nostri concittadini, rappresenti un valore non solo per la comunità castiglionese, ma anche per l’intera Val d’Orcia, Patrimonio dell’Umanità”.

“La rocca che sovrasta il Borgo medievale di Castiglione è il simbolo e l’identità della nostra comunità”, ha aggiunto l’Assessora alla cultura Alice Rossi. Nei vari piani della torre, prima dell’inizio degli scavi, era tutto un cumulo di detriti e tutto un terrapieno; con gli scavi sono emerse le mura di insediamento delle varie epoche storiche e una vera ricchezza di reperti archeologici. Il tesoro che generazioni di castiglionesi avevano immaginato è effettivamente emerso e oggi poterla visitare, su un camminamento tutto in sicurezza, è davvero un qualcosa di emozionante. Dall’alto della Rocca, la veduta del paese appare inedita e molto suggestiva e la Val d’Orcia ti trasmette tutta la sua straordinaria bellezza. Il percorso ad anello che si affaccia sugli spaccati paesaggistici più suggestivi della valle mostra anche tutta l’imponenza della nostra montagna amiatina".

Foto di Stefano Consoli.

Riaperta la Rocca Aldobrandesca di Castiglione d'Orcia, dopo il restauro e la campagna di scavi
Riaperta la Rocca Aldobrandesca di Castiglione d'Orcia, dopo il restauro e la campagna di scavi


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