Il 6 agosto 2019 è stata riaperta al pubblico la Fonte Aretusa dopo un intervento strutturale e funzionale. I visitatori hanno ora la possibilità di ammirare la bellezza di questo incantevole luogo accompagnati nel percorso di visita dalle voci di Isabella Ragonese, Sergio Grasso e Stefano Starna.
Il percorso consente di passeggiare accanto allo specchio d’acqua dolce ricco di papiri nilotici e da animali acquatici. La Fonte ospita da millenni branchi di pesci un tempo sacri alla dea Artemide e, da tempi più recenti, una fiorente colonia di piante di papiro e alcune anatre che le valgono il nomignolo con cui i Siracusani talvolta la chiamano, funtàna de’ pàpere.
Da oltre duemila anni, la Fonte Aretusa è uno dei simboli della città di Siracusa. Le acque che scorrono nel sottosuolo di Ortigia ritornano in superficie al suo interno, dove il mito vuole che si uniscano a quelle del fiume Alfeo in un abbraccio senza tempo. È un mito straordinario, cantato nei secoli da poeti, musicisti e drammaturghi. La storia di Aretusa e Alfeo è una storia d’amore, inizialmente non corrisposto, tra una ninfa e un fiume che ha inizio in Grecia e qui giunge all’epilogo, simbolo del legame tra Siracusa e la Grecia.
L’intervento strutturale e funzionale è il primo risultato del progetto di valorizzazione elaborato da Civita Sicilia con la collaborazione della Fondazione per l’Arte e la Cultura Lauro Chiazzese. Il progetto, elaborato e diretto per la parte architettonica da Francesco Santalucia, Viviana Russello e Domenico Forcellini, ha visto la collaborazione della Struttura Didattica Speciale di Architettura di Siracusa e si è avvalso della consulenza scientifica di Corrado Basile, Presidente dell’Istituto Internazionale del papiro - Museo del Papiro.
Ph.Credit Vittoria Gallo
Riaperta la Fonte Aretusa, dove la ninfa Aretusa e il fiume Alfeo si ricongiungono |