Lo scorso venerdì, 24 marzo, si è svolta presso il Museo dell’Acropoli di Atene la cerimonia di restituzione dei tre frammenti delle metope, del fregio e dei frontoni del Partenone, che sono stati resi alla Grecia dai Musei Vaticani, con una decisione annunciata lo scorso dicembre. Un rientro che è stato possibile grazie al lavoro di tutti i soggetti coinvolti, ovvero la Santa Sede, i Musei Vaticani, il Museo dell’Acropoli e il Ministero della Cultura della Grecia.
Sono tre i marmi del Partenone che rientrano dal Vaticano, tre frammenti: la testa di un fanciullo appartenente alla pietra V del fregio nord del Partenone, la testa di un uomo barbuto attribuito alla metopa sud 16 della Centauromachia, e infine la testa di un cavallo attribuito a un frontone del Partenone.
Si tratta della seconda riunificazione definitiva e senza condizioni di parti delle sculture architettoniche del Partenone. La strada è stata aperta lo scorso anno dal Governo della Regione Sicilia con la restituzione definitiva del Frammento di Palermo, noto anche come “Frammento Fagan” e oggi viene dunque portata avanti dalla Santa Sede con la restituzione dei tre frammenti dai Musei Vaticani. Questa strada, dichiara il Museo dell’Acropoli in una nota, “è il percorso che può e deve seguito dalla parte britannica, seguendo la maggioranza del popolo britannico che desidera il definitivo ritorno e la riunificazione delle sculture del Partenone, dimostrando così il ruolo di primo piano della Gran Bretagna in materia di moralità e cultura”.
La riunificazione dei frammenti è avvenuta nell’iconica Sala del Partenone, alla presenza delle autorità, tra cui la ministra greca della cultura Lina Mendoni, il Sotto-segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani Andrea Palmieri, la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Geronimo II, il direttore del museo dell’Acropoli, Nikolaou Stampolidis.
Restituiti alla Grecia i frammenti dei marmi del Partenone che appartenevano al Vaticano |