Volevano entrare per forza al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, però senza pagare il biglietto e senza sottoporsi alle misure sanitarie per contrastare il contagio di Covid-19: così, quattro turisti hanno forzato l’ingresso al museo rivolgendosi con toni minacciosi al personale addetto all’accoglienza, dopodiché hanno cominciato a visitare l’istituto, soffermandosi in particolare nella sala dei bronzi di Riace.
Il personale è stato dunque costretto a chiamare la polizia, che è intervenuta identificando i quattro... facinorosi museali, che sono stati poi espulsi dal museo. Il fatto è accaduto lo scorso 12 agosto, e il giorno successivo il museo è stato costretto ad aprire in ritardo di un’ora e mezza (alle ore 10:30) per consentire una sanificazione straordinaria della struttura a seguito dell’episodio.
“Sono sconcertato e rammaricato per l’accaduto”, ha dichiarato il direttore del museo, Carmelo Malacrino, “sia per il disagio che l’episodio procurerà a quanti hanno prenotato per domani, sia per il gesto e le parole rivolte al personale del Museo, che ha sempre profuso grande impegno per accogliere i visitatori, tanto più in un momento delicato come questo, in cui siamo tutti sotto rischio sanitario. Dalla riapertura il personale ha svolto un lavoro encomiabile per consentire l’accesso in sicurezza ai visitatori e garantire la medesima attenzione anche all’interno delle sale del Museo. A loro, così, come agli addetti alla biglietteria va il mio personale ringraziamento per la professionalità mostrata anche in questi giorni, in cui da sempre l’affluenza e le richieste sono potenziate dalle ferie agostane”.
Reggio Calabria, turisti entrano di forza al Museo Nazionale senza pagare: cacciati |