Gesto di diplomazia culturale tra Italia e Messico. L’Italia ha infatti restituito al paese centroamericano trenta reperti archeologici illecitamente sottratti dal territorio messicano. Si tratta di tre statuette in terracotta appartenenti alle culture Maya dello Stato di Campeche (VI-X secolo d.C) e a quella di Remojadas dello Stato di Veracruz (III-VII secolo d.C); due statuette di figure antropomorfe in argilla modellata risalenti alla cultura Teotihuacana dell’altopiano centrale del Messico (III-VII secolo d.C) e a quella delle valli centrali di Oaxaca (XI-XVI sec. d.C.); diciassette reperti archeologici appartenenti alle culture Totonaca, Michoacán, Coyotlatelco, Zapoteca, Mixteca, Maya o afferenti al periodo preclassico, classico e postclassico mesoamericano; sei figurine antropomorfe in terracotta, argilla e pietra di piccole dimensioni; una collana in roccia; un vaso in argilla con decorazioni.
I reperti sono stati sequestrati dai Nuclei del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in diverse regioni del nostro Paese, riconosciuti e autenticati dai funzionari del Museo delle Civiltà di Roma e dall’Instituto Nacional de Antropologia e Historia del Messico e restituiti venerdì alle autorità della repubblica degli Stati Uniti Messicani nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato il Generale Teo Luzi, Comandate Generale dell’Arma dei Carabinieri; il Generale Roberto Riccardi, Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; Carlos García de Alba, Ambasciatore del Messico in Italia e Andrea De Pasquale, Direttore dell’Archivio Centrale dello Stato Italiano.
Il Messico ricambierà restituendo all’Italia i 1.271 documenti che costituiscono l’archivio personale dello scultore italiano Ettore Ferrari (Roma, 1845 - 1929), autore, tra le altre cose, della statua di Giordano Bruno a Campo dei Fiori a Roma. Si tratta di documenti che furono acquistati nel 2006 dal giurista e senatore Arturo Zamora dietro suggerimento dell’antiquario Armando Boyzu, che a sua volta li aveva acquisiti da un privato. La restituzione è avvenuta per volontà dello stesso Zamora, che ha fortemente voluto il rientro in Italia, ovvero nel loro luogo di origine, di questi documenti, come gesto di riconoscimento per le tante restituzioni di beni messicani da parte dell’Italia negli ultimi anni.
“Un gesto concreto di diplomazia culturale”, ha dichiarato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, “che conferma l’impegno dell’Italia nel contrasto al traffico illecito di beni culturali e nella restituzione ai Paesi di provenienza del patrimonio culturale di loro appartenenza”.
Restituzione reciproca tra Italia e Messico. Franceschini: “gesto concreto di diplomazia culturale” |